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Chiesa di Santa Rosalia a
Bivona
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Markos90
- 17 Gennaio 2009 |
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da Wikimedia Commons |
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Centro agricolo (Comune di 88,60 Km2 con 5000 abitanti), 65 Km a
Nord-Ovest del capoluogo, a 503 metri s.l.m. Il centro sorge sui monti Sicani alle pendici
del Pizzo Naso, nella alta valle del fiume Magazzolo.
Il territorio è composto da argille scagliose variegate con arenarie silicee o
cloritiche, pedologicamente caratterizzati da regosuoli da rocce argillose.
Zona sismica di seconda categoria.
Bivona possiede una economia di tipo agricolo (frutta e soprattutto
pesche, olive, cereali) e zootecnico, con industrie incentrate sulla trasformazione del
prodotto. Buono l'artigianato del vimini. Importanti le rimesse degli emigrati nello
sviluppo dell'economia.
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Bivona |
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Notizie storiche |
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Beni monumentali |
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Il
Centro è citato come casale in un diploma di Guglielmo II nel 1172. Era un borgo feudale
trasferito nel tempo a vari Signori, fra i quali ricordiamo Federico Campo, cui fu
concesso per volere della regina Costanza; quindi passò al genovese Giovanni Corrado De
Aurea, che vi eresse un castello che verrà distrutto in seguito a una rivolta sanguinosa
contro i De Luna.
Da Giovanni Corrado De Aurea il dominio di Bivona si trasferì alla
famiglia di Giovanni Chiaramonte, Conte di Caccamo, quindi ai Peralta. Nel secolo XV,
sotto Carlo V, Bivona fu possesso della famiglia De Luna e precisamente di Artale De Luna,
che prese in moglie Margherita Peralta. Il successore, Giovanni Vincenzo De Luna, represse
in modo sanguinoso la rivolta scoppiata fra la popolazione, che chiedeva di dipendere dal
potere diretto del Re. In questa occasione rovinò il Castello.
Il feudo pervenne in seguito a Cesare Moncada per le nozze con Luigia De
Luna. Nel 1736 passò a Vincenzo Toledo, Duca di Ferrandina, per diritto della moglie
Caterina Moncada, ai quali successe il figlio Antonio Alvarez Toledo.
Oggi permane l'impianto urbanistico medioevale, organizzato su più punti
focali e con tracciato viario disposto a fuso nella parte alta e nellarea a valle;
nell'area mediana lungo la S.S.118 si leggono chiaramente gli interventi
sette-ottocenteschi. |
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Chiesa Madre SS. Salvatore,
Chiesa S. Paolo,
Chiesa S. Isidoro,
Chiesa del Carmine,
Chiesa S. Rosalia,
Convento dei PP. Carmelitani,
Palazzo Greco,
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