COMUNE DI

R
AVANUSA (AG)

   
 
 
     
 
Ravanusa vista dal monte saraceno
 
     
 

Luislm - 13 Novembre 2008

 
     
     
     
     
     
  da Wikimedia Commons  
     


Centro (Comune di 49,58 Km2 con 15000 abitanti), 55 Km a Est del capoluogo, a 320 metri s.l.m. sul lato destro della valle del fiume Salso, lungo le falde meridionali del Monte Gibbeni, nella parte alta del vallone del fiume Acqua Nuova.

Il territorio, formato da calcari travertinoidi mineralizzati e zolfiferi con argille e gessi, è pedologicamente interessato da suoli bruni, bruni lisciviati e regosuoli.

L’economia è di tipo agricolo (cereali, olive, frutta, ortaggi) e zootecnico (ovini, equini, bovini). Modesta è l’attività imprenditoriale e industriale (industrie alimentari, oleifici).

 

    Ravanusa    
     

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Notizie storiche Beni monumentali

Anche se il territorio era abitato sin dall’età preistorica, secondo la tradizione con l’edificazione voluta dal Gran Conte Ruggero del Santuario della Madonna del Fico, si costituì il presupposto alla nascita del Centro. L’attuale abitato tuttavia è di nuova fondazione: sorse con licentia populandi soltanto nel 1616 ad opera di Giacomo Bonanno Duca di Montalbano, alla cui famiglia il borgo rimase come baronia fino alla soppressione della feudalità siciliana.

L’impianto urbanistico seicentesco è definito dall’asse principale del corso della Repubblica, che taglia obliquamente la S.S. 557. Espansioni si sono verificate nel corso dei secoli XVIII-XIX. Il tessuto urbano è definito da ampi comparti a corte (a sacco) aperti sul fronte di accesso.

Chiesa Madre di S. Giacomo, Chiesa dell’Assunta,
Chiesa di S. Michele,
Chiesa di S. Croce,
Chiesa di S. Giuseppe, Chiesa del Convento dei PP. Cappuccini,
Convento dei Cappuccini.

 

ITINERARI CONSIGLIATI

Sul monte Saraceno (m.398) a un chilometro e mezzo dal Centro, sono stati rinvenuti i resti di un insediamento protostorico (assimilabile alla facies di Sant’Angelo Muxaro), che alla fine del secolo VII venne ellenizzato dagli abitanti di Gela e nel secolo VI dagli Agrigentini. I segni delle fondazioni dell’abitato si possono riscontrare sui terrazzamenti del colle, così come sono testimoniate l’acropoli nella parte più alta e la necropoli. I reperti mobili sono oggi conservati nel Museo archeologico regionale di Agrigento.