COMUNE DI

S
ANT'ANGELO MUXARO (AG)

 
     
 

Disco d'oro di Sant Angelo Muxaro, questa copia è al Museo Archeologico di Agrigento, l'originale è al British Museum di Londra

 
     
   

Clemensfranz - 25 Maggio 2006

 
     
     
  da Wikimedia Commons  
     


Centro agricolo (Comune di 64,55 Km2 con 2100 abitanti), 32 Km a Nord del capoluogo, a 335 metri s.l.m. posto nella media valle del Platani.

Sorge su di un ripido rilievo roccioso costituito da gessi amorfi, e saccaroidi o a grossi cristalli associati a strati di argille bituminose. Area pedologicamente caratterizzata da regosuoli da rocce argillose. Zona sismica di seconda categoria.

S. Angelo ha una economia essenzialmente agricola (cereali, olive, mandorle, pistacchi) e zootecnica (ovini, equini, suini).

 

    Sant'Angelo Muxaro    
       
Notizie storiche Beni monumentali

Il Centro si trova sulla sommità di un colle isolato nella media Valle del Platani. Insieme al monte Castello e al pizzo dell'Aquila, costituiva un sito del tutto inaccessibile

La tendenza degli storici è quella di identificare il Centro con l'antica città di Camycus, la mitica città sicana edificata, secondo la leggenda, per conto del re Kokalos, da Dedalo, fuggito da Creta dov'era prigioniero di Minosse.

Indipendentemente dalle leggende, il ritrovamento di una necropoli preistorica testimonia che il suo territorio è stato popolato sin dal secolo IX a.C. Infatti sui fianchi ovest e sud della collina su cui sorge l'odierno abitato è scavata una vasta necropoli a grotticelle. Nell'area più a monte sono ubicate le tombe più importanti, come quella monumentale detta "Grotta del Principe", la maggiore della Sicilia protostorica. La forma a tholos di queste grotte ricorda le sepolture della civiltà micenea. La tomba è composta da una grande camera circolare del diametro di circa 9 metri con volta a cupola, che comunica con una camera sepolcrale anch'essa a cupola.

I corredi funerari delle tombe erano costituiti per lo più da vasi risalenti ai secoli VIII-V. Sono state persino rinvenuti reperti preziosi, come coppe d'oro, una delle quali, con fregio di tori, è oggi esposta al British Museum di Londra, e due anelli-sigillo anche questi d'oro, esposti ora al Museo Archeologico di Siracusa. Come molte altre Grotte protostoriche , anche la tomba del Principe fu adibita a chiesa bizantina; prese infatti il nome di grotta S. Angelo, da cui il toponimo del paese.

Nell'area della necropoli vi è un'altra grotta di interesse speleologico, poiché è attraversata da un ruscello sotterraneo.

Nel Corso del medioevo, sul Monte Castello, a 468 metri, ad ovest dell'odierno agglomerato, venne edificato probabilmente dagli arabi il castello Moscaria. Il primo nucleo del borgo sorse nei pressi di questo Castello saraceno e prese il nome di Muhar, mutato successivamente in Muxaro.

Sant'Angelo Muxaro, fu feudo delle famiglie Chiaramonte, Moncada, De Marinis, Aragona.

L'area che più si identifica con l'odierno Centro si è formata intorno al 1516, per volere degli Aragona Pignatelli che vi trasferirono coloni grecoalbanesi di Palazzolo Adriano, le cui tradizioni tuttavia oggi non si sono mantenute, se non per il fatto che all'inizio del paese vi è la Chiesa della Madonna Odigitria, una volta di rito grecoalbanese, oggi di rito cattolico con il nome di Madonna del Carmelo.

La Chiesa Madre è dedicata alla Beata Vergine Maria.

Ha impianto urbanistico tardo-trecentesco, caratterizzato da grossi comparti a corte nella parte centrale e comparti più minuti seguenti le curve di livello nelle aree ai margini del Centro storico.

 

Chiesa Madre,
Chiesa dell’Itria.