COMUNE DI

C
ASALVECCHIO SICULO (ME)

 

 
     
 

Chiesa dei SS Pietro e Paolo di Casalvecchio Siculo

 
     
 

Antonio Casablanca - 29 Agosto 2007

 
     
     
     
   
 
 
  da Wikimedia Commons  
     


Centro agricolo (Comune di 33,36 Km2 con 1700 abitanti detti casalvetini), 39 Km a Sud-Ovest del capoluogo, a 420 metri s.l.m. nei monti della Daunia.

 

    Casalvecchio Siculo    
     
Notizie storiche Beni monumentali

L’origine del paese (i cui abitanti sono detti Casalventini) risale, secondo gli studiosi locali, precedentemente all’epoca bizantina; ciò sarebbe confermato dalla antica denominazione del Centro, Palachorion, la cui etimologia deriverebbe dal greco-bizantino con l’unione dei due termini palàjon, vecchio, e chorion, casale. Il significato di Casale vecchio si è mantenuto nel tempo anche in età Araba, in quanto il Centro viene di nuovo denominato Kalat-Abiet, successivamente ancora traslato in Casalvecchio. Secondo Rocco Pirri la sua chiesa parrocchiale di S. Onofrio potrebbe identificarsi proprio con quella di S. Onofrio di Calabiet, citata nel privilegio del 1130 dell’Arcivescovo di Messina, Ugone. La Chiesa di S. Maria Annunziata era invece retta da monaci Basiliani.

In età Araba esisteva un accentramento di poche case addossate al colle Pentefur. Sul colle dopo la conquista normanna viene edificata una fortezza che risponde a fini strategici e di controllo del territorio e i casali in precedenza in mano ai Saraceni (Sarracinorum pagi), come appunto Casalvecchio, unitamente ad Antillo, Pagliara, Locadi, Misserio, sono assoggettati alla Baronia di Savoca. Gli abitanti ripetutamente tentano di rendersi autonomi: la loro indipendenza viene riconosciuta dal Vicerè nel 1603, ma revocata solo tre anni dopo, per ripristinare il predominio di Savoca per volere della Curia Stratigoziale di Messina.

Fino al 1713 il Centro ricade nel territorio di Savoca e in questa data conta 500 case e 1882 abitanti. La maggiore espansione avviene nel 1798 con 3633 abitanti, per poi diminuire progressivamente , mantenendosi più o meno stabile sotto le duemila unità. Nell’Ottocento si esportavano olio e seta.

Dopo l’unificazione italiana, il Consiglio Comunale fa richiesta di aggiungere a Casalvecchio l’appellativo di Siculo per distinguere il Centro siciliano da Casalvecchio di Puglia in provincia di Foggia. La nuova denominazione è stata attribuita con Regio decreto del 26.10.1862 n.955.

Dal 1928 al 1939 il Comune è soppresso ed aggregato a quello di S. Teresa di Riva.

Chiesa S. Teodoro, Chiesa S. incolla, Chiesa dell’Annunziata, Chiesa Madre.

Museo Privato etnoantropologico.