|
Le
origini di Frazzanò sono legate all'occupazione araba in Sicilia. Nel 860 un gruppo di
fuggiaschi della città di Crastus si rifuggiano sulle montagne dando origine all'odierno
Centro abitato.
Secondo la tradizione il paese trae il proprio nome dagli alberi di faggio (in dialetto frazza)
di cui i boschi dell'intera zona erano ricchi.
Frazzanò è stato sede di una delle Abazie basiliane, San Filippo di Demenna o di
Fragalà (V° sec. d.C.), fra le più antiche della Sicilia.
Il Centro attuale è stato fondato nell'835, dopo la distruzione della città
romano-bizzantina di Castro a causa di incursioni saracene. Il conte Ruggero divise il
territorio parte fra le terre donate ai padri basiliani (che ne restarono in possesso fino
al 1866), i quali con la loro opera irradiarono spiritualità e sapere, e parte nei
possedimenti appartenenti ai baroni Filangeri (che li tennero fino al 1839).
A partire dalla prima metà del secolo XVII il comune si fregiò del titolo di Universitatis
Frazzanosis, come ancora oggi si legge nella campana civica fusa nel 1794 e collocata
nella torre campanaria dela Madrechiesa.
Patrono del paese è San
Lorenzo Confessore, il santo nato a Frazzanò e che ha dedicato la propria intensa
attività a favore dei bisognosi.
|
|
Chiesa
Madre,
Chiesa patronale di S. Lorenzo,
Chiesa dellAnnunziata, Chiesa ed abbazia di S. Filippo di Fragalà.
|
|
ITINERARI CONSIGLIATI
Itinerario medioevale:
Frazzanò è sede di uno dei più antichi monasteri basiliani della SIcilia: San
Filippo di Demenna o di Fragalà (V° sec. d.C.). Edificata da Ruggero e dalla consorte
Adelasia nel 1090 sui ruderi di un romitorio, è stata centro di cultura e di ricerche
agiografiche. Dopo lo splendore raggiunto sotto i normanni, svevi e angioini, il monastero
ha cominciato il proprio declino con gli aragonesi.
Conservate sono le sue absidi e l'annessa Chiesa siculo-normanna, dichiarata nel 1888
Monumento Nazionale dal Ministero della Pubblica Istruzione, dal quale diperdeva la
conservazione delle opere monumentali.
La biblioteca dell'Abazia custodiva molti volumi pregiati, i quali dopo il 1866 sono stati
trasferiti in paese per essere meglio consultati, ma al contrario per incuria sono stati
dispersi e trafugati. Solo le pergamene greche e latine (anteriori al 1743), che
costituivano il Tabulario del monastero, sono state sottratte al deterioramento ed
oggi sono conservate nell'Archivio di Stato di Palermo.
Itinerario naturalistico:
Caratteristica è la visita al gruppo delle Colonne, poco distanti dal Centro cittadino,
in Località Val di Canne. Sono tre grotte calcaree ricche di stalattiti e stalagmiti di
varia forma e dimensione.
|