COMUNE DI

F
RAZZANO' (ME)

 

 
 
     
 

Frazzanò visto da San Filippo di Fragalà

 
     
 

Enzian44 - 10 Ottobre 2007

 
     
     
     
   
 
 
  da Wikimedia Commons  
     


Centro agricolo (comune di 6,89 Km2 con 1300 abitanti), 122 Km a Sud-Ovest del capoluogo, a 563 metri sul livello del mare.

 

    Frazzanò    
     
Notizie storiche Beni monumentali

Le origini di Frazzanò sono legate all'occupazione araba in Sicilia. Nel 860 un gruppo di fuggiaschi della città di Crastus si rifuggiano sulle montagne dando origine all'odierno Centro abitato. 
Secondo la tradizione il paese trae il proprio nome dagli alberi di faggio (in dialetto frazza) di cui i boschi dell'intera zona erano ricchi.
Frazzanò è stato sede di una delle Abazie basiliane, San Filippo di Demenna o di Fragalà (V° sec. d.C.), fra le più antiche della Sicilia.
Il Centro attuale è stato fondato nell'835, dopo la distruzione della città romano-bizzantina di Castro a causa di incursioni saracene. Il conte Ruggero divise il territorio parte fra le terre donate ai padri basiliani (che ne restarono in possesso fino al 1866), i quali con la loro opera irradiarono spiritualità e sapere,  e parte nei possedimenti appartenenti ai baroni Filangeri  (che li tennero fino al 1839).
A partire dalla prima metà del secolo XVII il comune si fregiò del titolo di Universitatis Frazzanosis, come ancora oggi si legge nella campana civica fusa nel 1794 e collocata nella torre campanaria dela Madrechiesa.

Patrono del paese è San Lorenzo Confessore, il santo nato a Frazzanò e che ha dedicato la propria intensa attività a favore dei bisognosi.

 

Chiesa Madre,
Chiesa patronale di S.   Lorenzo,
Chiesa dell’Annunziata, Chiesa ed abbazia di S. Filippo di Fragalà.

 

ITINERARI CONSIGLIATI

Itinerario medioevale:
Frazzanò è sede di uno  dei più antichi monasteri basiliani della SIcilia: San Filippo di Demenna o di Fragalà (V° sec. d.C.). Edificata da Ruggero e dalla consorte Adelasia nel 1090 sui ruderi di un romitorio, è stata centro di cultura e di ricerche agiografiche. Dopo lo splendore raggiunto sotto i normanni, svevi e angioini, il monastero ha cominciato il proprio declino con gli aragonesi.
Conservate sono le sue absidi e l'annessa Chiesa siculo-normanna, dichiarata nel 1888 Monumento Nazionale dal Ministero della Pubblica Istruzione, dal quale diperdeva la conservazione delle opere monumentali.
La biblioteca dell'Abazia custodiva molti volumi pregiati, i quali dopo il 1866 sono stati trasferiti in paese per essere meglio consultati, ma al contrario per incuria sono stati dispersi e trafugati. Solo le pergamene greche e latine (anteriori al 1743), che costituivano il Tabulario del monastero,  sono state sottratte al deterioramento ed oggi sono conservate nell'Archivio di Stato di Palermo.

Itinerario naturalistico:
Caratteristica è la visita al gruppo delle Colonne, poco distanti dal Centro cittadino, in Località Val di Canne. Sono tre grotte calcaree ricche di stalattiti e stalagmiti di varia forma e dimensione.