Il
Centro di Mongiuffi Melia (i cui abitanti sono chiamati Meliati), è formato dalla
unificazione di due antichi casali, posti uno di fronte allaltro sulle pendici
collinari prospicienti la valle del torrente Postolone. I casali ricadevano nel territorio
di Taormina. Si conservano i resti di due acquedotti greco-romani a testimonianza
dellantica origine.
Mongiuffi è chiamato da Fazello Moniuffus e da Corafa, Maurolico e
Pirro Mongiuffium o Mongiuffum. Probabilmente deriverebbe la propria
denominazione dal torrente Mongi posto a nord del territorio o secondo altre
interpretazioni deriverebbe dal latino mons (monte, da cui il locale mongi,
tanto che ad esempio lantico nome dellEtna era proprio quello di Mongibello
ovvero Monte bello) e da ciuffo, ossia cespuglio nel senso di prominenza boscosa.
La prima sede dellabitato di Mongiuffi è laltura di Castiddacci che sovrasta
il torrente Postolione.
Melia potrebbe derivare la sua denominazione dal greco Melos, ossia
albero di frassino di cui era ricca la zona, infatti sembra che sin dallorigine sia
stato insediamento agricolo fondato dai Greci provenienti da Taormina. I greci, secondo le
tradizioni locali, praticavano il culto della ninfa Melia. Stando ad altre
interpretazioni, il nome ricorderebbe anche il miele, nel senso di paese dolce per
i suoi frutti e le sue acque.
I due paesi nel 1643 entrano a fare parte dei beni del messinese G.
Barile, quindi passano a Pancrazio Corvaja e successivamente alla famiglia dei Rao. |