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Gli
insediamenti preistorici trovati nel territorio testimoniano la presenza umana già in
età paleolitica (30.000-20.000 anni a.C.) e mesolitica (20.000-6.000 anni a.C.).
Tuttavia l'attuale Centro
abitato sorge in età normanna dopo la conquista di Ruggero d'Altavilla che edifica la
fortificazione dalla quale si domina l'intera valle. In quest'epoca inizia una corrente
migratoria per il ripopolamento del territorio da parte di coloni Lombardi, soprattutto
dopo la costruzione del monastero basiliano (passato poi ai Cistercensi dell'abate Ugone)
in Località Vallebona nei pressi di S. Basilio. L'abate Ugone, proclamato Santo,
diventerà nella seconda metà del seicento patrono del paese unitamente alla Madonna
Assunta, sostituendo San Giorgio patrono dei Normanni.
Dopo la sognoria di Ruggero di
Lauria, il feudo passa fino al 1353 a Matteo Polizzi, quindi agli Alagona e ai Gioeni, per
tornare a fare parte del demanio regio sotto re Martino.
Nel 1612 viene costituita la libera Università, ossia il Centro si costituisce Comune
autonomo liberandosi della feudalità.
Tra il secolo XVI e il XVII
vengono edificate opere architettoniche di importante valore artistico, recuperando
e trasformando strutture medioevali, come il Duomo, la Chiesa di S. Antonio Abate, la
Chiesa e il Convento degli Agostiniani Scalzi di San Giorgio.
Nella Chiesa di Sant'Ugo Abate si conservano un lavabo in bronzo
di arte francese dei XIII secolo, un vaso arabo-spagnolo e una tavola del secolo XVI .
Secondo Di Pietro,
autore locale, sulla Rocca salvatesta si scorgono ruderi di un castello saraceno. Si
possono fare gradevoli passeggiate nella pineta di Mandrazzi.
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Chiesa
S. Antonio, Chiesa S. Maria Assunta,
Chiesa S. Francesco, Chiesa dell'Annunziata,
San Nicolò,
Chiesa Agostiniani Scalzi di S. Giorgio,
Chiesa della Badia,
Palazzo Stancanelli,
Palazzo Russo. |
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ITINERARI CONSIGLIATI
- Grotta della
Sperlinga:
Con l'ausilio di una guida locale è possibile raggiungere la località Sperlinga, nella
frazione di S. Basilio a cinque chilometri dal Centro di Novara, dove si trova l'unico
esempio (con la grotta Corruggi di Pachino) di stazione mesolitica siciliana: una scoperta
che ha fornito conoscenze scientifiche di rilevante importanza. Tra i reperti del
giacimento primitivo sono stati rinvenuti oggetti litici con forme geometriche; nella Grotta
della Sperlinga sono state graffite incisioni lineari e sono state recuperate
ceramiche impresse databili tra il 6.000 e il 4.000 a.C.
Questa civiltà giunge fino all'età Eneolitica, cioè al primo millennio a.C.,
confermando i rapporti con la civiltà eoliana, collegata con altre civiltà del
mediterraneo.
- Rocca Salvatesta:
E' una delle cime più alte dei peloritani (1340 metri) da cui si possono ammirare ambedue
i versanti del Mare Tirreno e del Mare Ionio, oltre il panorama dell'Aspromonte (nella
Regione Calabria) dell'Etna e la catena dei Peloritani. |