Il
paese è detto da Fazello e da Arezzo Pilaino e da Amico in latino Pyragmium e in
siciliano Piraniu.
Il territorio è abitato già in età preistorica: tracce di un abitato
risale a 9000 anni a.C. ubicato in grotte naturali disseminate nella dorsale
montuosa. La popolazione occupa il territorio spostandosi dalle zone costiere a quelle
montane.
Il nome deriva dal ciclope Piràgmone, citato da Virgilio, a servizio del
Dio Vulcano come fabbro e collegato alla scoperta del fuoco, la cui favola è raccontata
da Maurolico e da Samperi. In effetti Piraino sorge su un terreno roccioso di tipo
metamorfico originato da rocce eruttive.
Altra interpretazione sull'origine del nome si richiama al simbolo delle
pere effigiate nella Chiesa Matrice, in connessione agli alberi di pero selvatico, in
latino "pirum" e detto in dialetto siciliano "pirainu". Questi alberi
crescono in abbondanza nella zona di Piraino.
L'odierno abitato nasce nel medioevo, prima di re Martino, (secondo alcuni
in epoca saracena). Unitamente a Brolo, Ficarra e Galati è stato feudo dei Lancia fino
agli inizi del secolo XVII. Vito Amico è molto preciso riguardo alle successioni: egli
ricorda Perrucchio e Corrado nemici dello stesso re Martino, che li spodesta e al loro
posto nomina signore di Piraino Bartolomeo di Aragona. Ma non passa tempo che Perrucchio
ritorna ad essere ancora signore del paese nel 1401, e dopo di lui Corrado e quindi suo
figlio Perrucchio juniores , il quale morendo senza eredi lascia il feudo nel 1486 a
Guglielmo Raimondo, nipote del fratello Valore. A Raimondo segue Blasco secondogenito di
Valore e quindi Girolamo nel 1513. Nel 1637 troviamo signore di Piraino Niccola Paternò.
I Lancia decidono di vendere questa loro terra a Vincenzo Dente ed Averna, il quale per
privilegio di Filippi IV viene insignito del titolo di Duca di Piraino nel 1656. Questi è
stato nobile di spicco, onorato delle più alte cariche nel regno di Sicilia, come la
reggenza d'Italia a Madrid. Gli succede nella proprietà del feudo suo figlio Gregorio
Dente e quindi il figlio di costui Lucio Dente (anch'egli nominato Duca di Piraino nel
1707), che in seconde nozze ha Vincenzo Dente. Piraino rimane alla Famiglia Dente ed
Averna fino alla soppressione della feudalità nel 1812.