Sorge
ai piedi del castello medievale, su uno sperone triangolare degradante dal monte
Castagnerazza, nei pressi del torrente di Sinagra.
Raccuja è stata fondata dal Gran Conte Ruggero presso il Cenobio
basiliano di San Niccolò del Fico (uno dei più fiorenti centri della cultura bizantina
nel Valdemone), all'epoca il Centro era di modesta condizione se non viene neppure
nominato nell'elenco dei centri appartenenti alla Diocesi di Messina.
Il primo signore di Raccuja è Berlingherio (o Berengario) Orioles, barone
di S.Piero Patti. Per volere di re Martino il feudo passa verso 1393 a Bartolomeo Aragona,
per tornare agli Orioles, tornati in grazia al re, e precisamente a Berengario juniores
nel 1408. Nel 1500 il feudo è in dote alla figlia di Pietro Sancio Orioles che prende in
marito il conte di Licodia, Ponzio di S. Pace. Tuttavia morta la figlia prima del padre,
tornato Sancio nei suoi diritti sul paese, decide di venderlo ad Andrea Valdina nel 1507,
cui succede il figlio Francesco. Sotto Ferdinando il paese è di nuovo venduto ad Antonio
Rocca, al quale succede il figlio Bernardo. Contro di questi la popolazione insorge
nel 1549, cercando di riacquistare i propri diritti e promettendo di versare a Rocca la
somma pagata a suo tempo ai Valdina, così da potere vivere da allora sotto il demanio
regio. Tuttavia non essendo in possesso dell'intera somma, sollecitati la pagamento, per
volere dell'imperatore Carlo V, accettano la baronia di Niccolò Branciforti, il quale
paga i debiti che gli abitanti avevano contratto con il regio demanio e nel 1552 viene
nominato conte di Raccuia. Di successione in successione il paese è soggetto alla casata
dei Branciforti. Niccolò, figlio di Blasco barone di Travi si compra anche Sinagra.
Orazio, suo primogenito, muore senza prole, cosicché il paese passa fra i beni di suo
fratello Giuseppe che lo lascia in eredità a Niccolò Placido, figlio avuto in seconde
nozze da Angela Lancia (il primogenito era deceduto prematuramente). Niccolò Placido
Branciforti è stato Stategoto di Messina e in alcuni momenti ha sostituito anche il
Vicerè, è stato fra l'altro il fondatore di Leonfonte.
Alla fine del XVI secolo Raccuja contava 400 abitazioni e 1582 abitanti ;
a metà del secolo successivo 578 e 2341 abitanti; nel settecento scende il numero a 380
case e 1293 abitanti, per riprendersi verso la metà del secolo con 1863 abitanti e 1903
nell'anno 1798. Quindi gli abitanti nel 1831 sono 1812 e divengono alla metà
dell'Ottocento 2148.