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Centro (Comune di 14,89 Km2 con 2200 abitanti, filatesi), 126
Km a Sud-Ovest del capoluogo, a 603 metri di altitudine nei monti Nebrodi.
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Il
Centro di Fitalia era presente già in epoca greca, ubicato in pianura, ma in ottima
posizione difensiva, alla confluenza delle fiumare di Galati e Tortorici.
In periodo bizantino e poi arabo, il Centro era in collegamento con il castellum
del SS. Salvatore, che si raggiungeva percorrendo la via regia.
Nel 1094 l'intero territorio
è concesso da re Ruggero all'Abbazia di S. Bartolomeo di Lipari.
Sul finire del sec. XIV, Fitalia viene abbandonata dalla popolazione che si rifugia sul
crinale montano, ai margini del castello SS. Salvatore.
Per la particolarità giuridica (che si manterrà inalterata fino al sec. XIX)
conseguentemente ai privilegi normanni, l'abitato è suddiviso in due parrocchie,
quella di S. Maria assoggettata all'Arcivescovado di Messina, e quella di del SS.
Salvatore assoggettata al Vescovado di Patti. Pertanto gli abitanti versavano
distintamente le proprie decime pontificie a secondo della parrocchia di appartenenza.
Nella seconda metà del sec. XIV, il territorio viene incluso nei possedimenti feudali dei
Vinciguerra d'Aragona.
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Chiesa Madre S. Assunta,
Chiesa S. Calogero, Chiesa S. Salvatore,
Castello,
Palazzo del Vescovo,
Palazzo Baronale Grasso (oggi Ciminata),
Palazzo del peculio Frumentario.
Museo (etnoantropologico) delle tradizioni popolari
siciliane . |