COMUNE DI

S
ANTO STEFANO DI CAMASTRA (ME)

 
     
 

Stemma del Comune di Santo Stefano di Camastra

 
     
 

 

 
     
     
 
 
  da Wikimedia Commons  
     

Centro (Comune di 21,88 Km2 con 5300 abitanti, stefanesi), 152 Km a Sud-Ovest del capoluogo, a 70 metri s.l.m. sulla costa tirrenica. Nel suo territorio sinopresenti industrie dell'abbigliamento e dei materiali da costruzione. Caratteristica la sua produzione artigianale di ceramiche.
Il comune aderisce all'Ente Parco dei Nebrodi  e si fregia del titolo di Comune d'Europa.

 

  Santo Stefano di Camastra    
   

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Notizie storiche Beni monumentali

S. Stefano prende la propria denominazione dalla chiesa del monastero benedettino di S. Croce di Santo Stefano in Val Demone (santuario  sorto in periodo normanno,  meta di pellegrinaggi). Fino al 1682, data di una disastrosa frana, al nome di Santo Stefano si aggiunge quello "di Mistretta". L'appellativo "di Camastra" è stato assunto per onorare la memoria di Giuseppe Lanza, duca di Camastra,  fautore della ricostruzione del nuovo centro

Il primo nucleo del casale si forma come aggregazione di un gruppo di vassalli e di villani che dipendono dal Monastero di S. Stefano.
Per tutto il periodo in cui perdura nel suo stato giuridico di casale, è feudo ecclesiastico alle dipendenze dell'Abbazia della SS. Trinità di Mileto fino al 1454 ed alla dipendenze dell'Abbazia di S. Anastasia di Castelbuono dal 1454 al 1683.
Nel 1639 viene concesso il titolo di principe di S. Stefano di Mistretta ad Antonio Napoli, colpendo in tal modo il diritto di signoria dell'abazia di S. Anastasia.  Al titolo si aggiunge in particolar modo l'amministrazione dei beni del priorato di S. Anastasia, che prevede la possibilità di riscuotere le gabelle e l'acquisizione dell'esercizio dei diritti di baulia, catapania e dogana. 

Dal secolo XI, data della sua presunta edificazione, al XVII il casale mantiene la denominazione di Santo Stefano di Mistretta, ad indicare uno stretto legame al più importante centro di Mistretta. La denominazione perdura fino alla frana del 1682, dovuta agli ampi smottamenti di terra provocati da piogge torrenziali. 
Rovinato il vecchio paese, il nuovo Centro abitato sorge nel 1683 per volontà del Duca di Camastra, sotto la cui signoria si trova ad essere. Il principe Giuseppe Lanza, duca di Camastra, e la principessa donna Maria Gomez de Silvera chiedono al re la licentia aedificandi, che viene concessa il 30 marzo del 1683, dando vita ad un nuovo abitato dal caratteristico impianto urbanistico, che si presenta come un quadrato con inserito un rombo.
Don Giuseppe Lanza da questo momento può fregiarsi anche del titolo di principe della Terra e Stato di S. Stefano di Mistretta.
Il Centro assume ufficialmente la denominazione di S. Stefano di Camastra a partire dal 1812, anno in cui in Sicilia viene promulgata la Costituzione e che segna l'inizio della storia dell'attuale comune.

 

Duomo,
Chiesa S. Giovanni, Chiesa e Convento S. Antonio,
Chiesa del Calvario, Chiesa Madre,
Chiesa del Collegio, Chiesa del Rosario, Chiesa del Calvario, Chiesa del Collegio, Chiesa del Rosario, Chiesa Mercè,
Chiesa di S. Giovanni,  Chiesa del Letto Santo,
Chiesa di S. Antonio.

Museo Civico (etnoantropologico).

Museo della Ceramica Palazzo Trabia.

LE CERAMICHE DI SANTO STEFANO

E' il maggiore centro produttivo di ceramiche della Sicilia occidentale, la cui tradizione risale al Quattrocento.
Le sue botteghe artigiane, il cui ruolo è determinante nello sviluppo del paese, vantano un ricchissimo repertorio di forme, figure e colori, che coesistono con i motivi tradizionali, facendo di Santo Stefano un punto di riferimento nell'arte della ceramica, che può benissimo essere paragonato ad altri Centri che contano scuole ben più famose.
Importante per la formazione di nuovi artisti è l'attività dell'Istituto d'Arte per la Ceramica, che annovera raccolte di creazioni ceramiche.

Da visitare è il Museo della ceramica, ubicato a Palazzo Trabia, che svolge anche il ruolo di centro polivalente per attività culturali. Il Palazzo è stato costruito alla fine secolo XVII dal Duca Giuseppe Lanza Barresi; al suo interno sono presenti pregevoli volte affrescate, e pavimentazioni in piastelle invetriate originali che colorano e decorano numerose stanze. Splendido anche il giardino Trabia, sul quale si affaccia lo storico Palazzo.

Per documentarsi sulla storia della ceramica di Santo Stefano è possibile visitare anche Palazzo Arnao, con i suoi fregi, con i pavimenti in mattoni stagnati e i disegni stilizzati. Il Palazzo è stato destinato a sede della Biblioteca comunale.

La Villa comunale è un'oasi di verde con la sua suggestiva cisterna. Ristrutturata di recente dall'arch. Antonino Marino si richiama alla cultura locale della ceramica.