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Comune (4,50 Km2 con 2808 abitanti), 18 Km a Sud-Ovest del
capoluogo, a 6 metri s.l.m. presso la costa ionica. Sede comunale a
Giudomandri. Si producono olive e agrumi. La popolazione si dedica prevalentemente alla pesca, allagricoltura, allartigianato ed al commercio rinomato è quello del "pesce fresco" dello Stretto.
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Scaletta Zanclea | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Notizie storiche | Beni monumentali | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
SCALETTA SUPERIORE
Il Centro esisteva già in periodo Arabo. Il geografo arabo Edrisi nel 1154 la descrive: "lontana due miglia dalla sede del sultano Kait-Alì (Itala) e tre miglia da Magar Abi Halib (Giampiieri)". Il paese è dominato dal castello, fatto costruire verso lanno 1220, da Federico Il di Svevia, concedendo il territorio e i suoi beni a Matteo Selvaggio. Nel 1240 è signore del Castello e delle terre di Scaletta Giovanni Selvaggio, padre di Matteo junior e della bella Macalda, andata successivamente in sposa ad Alaimo da Lentini, Maestro Giustiziere del Regno. Nel 1325 le concessioni passano da Pietro II dAragona a Peregrino di Patti, Cancelliere del Re; quindi nel 1397 il Castello e le terre di Scaletta vengono concesse a Salimbene Marchese, "Stratigò" di Messina, resosi famoso per la sentenza di morte pronunziata contro il Vicario del Regno Andrea Chiaramonte. Nel 1535 limperatore Carlo V dAsburgo, reduce dalla vittoria ottenuta contro i musulmani a Tunisi, si ferma a Scaletta, per dilettarsi in battute di caccia al cinghiale. Nel 1672 il Castello e le terre di Scaletta vengono vendute da Francesco Ventimiglia ad Antonio Ruffo Spadafora, la cui famiglia sarà lultima a possedere il feudo di Scaletta. Dal 1674 al 1676 nella porzione di mare antistante labitato si svolgono continue battaglie tra la flotta spagnola, aiutata da navi olandesi, e la flotta francese di Luigi XIV. Fino al 1812 Scaletta rimane città baronale, autonoma quindi dal governo centrale. Lultimo feudatario è il Principe Ruffo. Dopo leversione del feudo nel 1812 Scaletta diviene Comune. Nel 1865 è aggiunto il toponimo "Zanclea" data la sua posizione e vicinanza a Messina (Zancle).
GUIDOMANDRI
E un antico borgo medioevale, quasi intatto, con una trama complessa di abitazioni, vicoli e strade strette e tortuose. Il Centro è ricco di pregevoli testimonianze darte e di storia. Fra queste si può ammirare la Chiesa della SS. Annunziata, eretta nel 1630. Conserva stucchi, un soffitto a cassettoni in legno intagliato a rosoni, oltre ad alcune pregevoli tele e statue. Adiacente alla Chiesa è una torre campanaria alta ben 36 metri, in effetti sembra fosse torre di avvistamento, per controllare lingresso alla vallata sormontata da Monte Scuderi. |
Castello dei Ruffo, Chiesa di S. Pietro, Casa Comunale secolo XV. Museo delle Armi al Castello dei Ruffo. |
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Il Castello dei Ruffo: E una tipica fortificazione, nata edificata per svolgere un importante ruolo difensivo a sud della città di Messina. Più di un castello vero e proprio è una fortezza costituita da uno spazio aperto cinto da mura e da un Dongione centrale adibito a dimora fortificata della quale si conserva sorprendentemente lantica copertura. Le due bifore superstiti lasciano immaginare leleganza delledificio in origine illuminato da nove o forse dodici artistiche aperture. Crollata nel 1908 la parte nord-orientale, con essa precipitò la terza bifora del fronte a mare, che oggi è il prospetto meglio conservato, mentre appena leggibili sono le due bifore murate sul fronte meridionale. Lantica costruzione semicircolare che si vede nellatrio era probabilmente basamento di una torre anteriore alledificazione del Castello.
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