COMUNE DI

S
PADAFORA (ME)

 
     
 

Veduta aerea di Spadafora

 
     
 

Scienziatone - 29 Novembre 2008

 
     
     
     
   
     
  da Wikimedia Commons  
     

Centro agricolo-peschereccio (Comune di 10,30 Km2 con 5000 abitanti), 29 Km a Nord-Ovest del capoluogo, a 6 metri s.l.m. sul golfo di Milazzo. Sono presenti impianti per la produzione di laterizi ed alcune aziende artigiane. Sviluppati il turismo estivo e la pesca.

 

  Spadafora    
   

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Notizie storiche Beni monumentali

Il piccolo borgo nasce nel 1737 ad opera di Gualterio (Guttero) Spadafora, principe di Maletto e di Venetico. Il nuovo abitato si insedia all’interno del più antico feudo di San Martino, già appartenente alla Famiglia Spadafora sin dalla metà del secolo XV. Dicono le cronache che Gualterio Spadafora, oltre al diritto di spada, ottiene il privilegio di richiamare gente e nel suo territorio di S. Pietro dei Carriaggi costituisce un Centro con ampie strade rettilinee ed una Chiesa parrocchiale. Il Centro si chiama Spatafora S. Pietro, mentre sull’antica spiaggia di Venetico il palazzo baronale, risalente al secolo XVI, d’impianto quadrangolare e fornito di torri angolari, si chiama Spadafora, nome che il paese,che gli è nato intorno, ancora oggi conserva.

Al nuovo centro di Spadafora vengono ad unirsi le antiche case del borgo di S. Martino (Spatafora S.Martino, come lo appella Di Marzo), un piccolo abitato insignito nel 1622 del titolo di marchesato per privilegio di Filippo IV. A sua volta questo feudo contava cinque Casali di origine medievale (S. Anna, Grippani, Ricoli, Partiniti, Floccari), inseriti nei registri di Federico II. Questi casali appartenevano a Francesco Romeo, messinese, al quale succede il figlio Raimondo, che a causa della sua "fellonia" viene privato dei beni. Il feudo è messo all’asta ed acquistato da Francesco Spina, che lo lascia in eredità alla figlia Costanza, come compare nel censimento del 1408, con il titolo di principato. Costanza va in sposa a Rinaldo di Lancia, e partorisce Francesco e quindi Rinaldo II. Da quest’ultimo, nell’anno 1459, per 550 scudi lo acquista Federico Spadafora, con il beneplacido del vicerè Ximene de Urrea. Federico assegna, come dono di nozze, il piccolo feudo di S. Martino al primogenito Corrado, e dopo la morte senza prole, al secondogenito Francesco. Per successione il feudo giunge al pronipote Giuseppe, signore di Venetico, che con l’assenso reale, provvede al popolamento delle proprie terre.

Chiesa S. Giuseppe, Palazzo Baronale.