|
Centro (Comune di 70,16 Km2 con 10000 abitanti), 131 Km a
Sud-Ovest del capoluogo, a 450 metri s.l.m. sul versante settentrionale dei monti Nebrodi.
Fiorente è l'agricoltura, che produce
soprattutto nocciole, uva, ortaggi,
frutta, legumi e cereali. Presenti industrie enologiche e del legno.
|
|
Paese di origine medievale, conosciuto in epoca saracena, citato in un
documento del 1082 della Diocesi di Messina come Torre Tidit e in Vito Amico come Torre
Orice.
Sotto gli Svevi il feudo è concesso alla famiglia Pollicino (o
Polichino). Dal 1547 entra afar parte del Regio Demanio salvo per un lasco di anni tra il
1595 e il 1628. Infatti passa ai Moncada che nell'anno 1597 lo cedono in vendita ad Aloisa
Corbera Mastrilli. Nel 1628 gli abitanti di Tortorici riscattano il dominio feudale.
Nel 1682 una alluvione distrugge il Centro, nonostante ciò il paese
riprende la sua operosità, ma nel 1754 viene ancora una volta colpito dalla calamità.
Tortorici è stata rinomata
per secoli grazie alla fama dei suoi fonditori di organi musicali e di campane, ed ancora
oggi svolge in questo settore una buona attività artigianale e un buon commercio. |
|
Chiesa Madre S. Maria Assunta, Chiesa Parrocchiale S. Nicolò,
Chiesa Parrocchiale SS. Salvatore,
Chiesa delle Clarisse, Chiesa S. Francesco.
Museo Civico (etnoantropologico) |