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Centro (Comune di 4,38 Km2 con 3446 abitanti), 33 Km a Ovest del
capoluogo, a 227 metri s.l.m. sulle propaggini nord-orientali dei monti Peloritani. Nel
proprio territorio sono presenti industrie meccaniche, per la lavorazione del legno e di
materiali da costruzione, soprattutto laterizi. E stato compreso nel consorzio
tirreno per il nucleo di industrializzazione della provincia di Messina.
Venetico sorge sul declivio di un poggio fra i torrenti Misuti e
Cucuzzaro, ma la sua frazione di Venetico Marina si stende sulla costa. Venetico superiore
è sormontato dai ruderi dellantica fortezza, ampio palazzo baronale, dal quale non
molto dista la Chiesa Madre.
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Il Centro sorge in età medioevale. Sotto i normanni è proprietà di
Simone Venetico, dal quale prende il nome. Suo nipote Simone iuniores lo dona a Giudice
Arduino. Nel censimento di re Federico troviamo proprietario Arduino di Arduino e nel
censimento di re Martino Filippo della medesima famiglia. Per successione il feudo giunge
a Gerardo Arduino, alla cui morte nel 1447 è acquistato da Corrado Spatafora, con regia
conferma del re Alfonso.
Nel 1639, quando uno dei discendenti, Francesco, assume il titolo di primo
principe di Venetico per privilegio di Filippo IV, il paese è ancora proprietà della
Famiglia Spatafora. Il paese passa quindi a Giuseppe Domenico, da cui nasce Muzio, Pari
del Regno e stretto dignitario del re Vittorio Amedeo duca di Savoja. Da questultimo
nasce Domenico Spatafora.
A metà Ottocento, il piccolo paese di Venetico, con non più di 954
abitanti (censimento del 1852), esporta principalmente olio, vino e seta.
Dal 1929 fino al 1940 il Comune, soppresso, è aggregato a quello di
Spadafora. |
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Venetico centro.
Chiesa Madre.
Venetico Marina.
Chiesa del Carmine, Chiesa dellImmacolata. |