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Chiesa dell'Annunziata ad Ispica
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Giuseppe Melfi
- 24 Aprile 2006
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da Wikimedia Commons |
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Centro agricolo (Comune di 113,52 Km2 con 14000 abitanti), 34 Km a
Sud-Est del capoluogo, a 170 metri s.l.m. sul versante meridionale dei monti Iblei.
L'economia locale è
prevalentemente agricolo, con particolare produzione vinicola.
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Ispica |
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HOTELS |
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Notizie storiche |
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Beni monumentali |
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Lodierna
Ispica giace sul pianoro adiacente alla famosa Cava d'Ispica, ubicata nella medesima valle
non lontano dal promontorio di Pachino. Vi si osservano ancora oggi i resti di antiche
abitazioni, ricavate in grotte. Il Sito è considerato di grande valore archeologico, sia
sotto il profilo sociale ed antropologico che storico-religioso, per la presenza di chiese
rupestri.
Fazello e Pirri, da Silio, vi riconoscono Hipsa o Yspa, anche se Cluverio
contesta che in verità trattasi di fiume Ipsa e non di terra d'Ispa.
L'abitato che si sviluppò non lontano dalla Cava assume la denominazione
da Ispicae Fundus, nome che sin dai tempi antichi ebbe la località, identificata
anche come Rocca d'Ispica, con riferimento al Fortilizio che la proteggeva.
Il Centro abitato e il suo territorio è passato nelle diverse proprietà
appartenenti alle nobili famiglie siciliane: dai Lanza ai Chiaramonte, ai Cabrera, ai
Caruso e infine agli Statella.
Distrutta da un terremoto nel 1693, fu in seguito ricostruita,
sviluppandosi attorno al nucleo storico, dove sono accentrati i più importanti monumenti.
Ebbe nome di Spaccaforno che mantenne anche quando,
con l'abolizione del feudalesimo nel 1812, divenne libero Comune. Assunse
l'originaria denominazione di Ispica solo nel 1935.
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Chiesa dellAnnunziata,
Chiesa Madre S. Bartolomeo,
Chiesa di S. Maria Maggiore,
Chiesa S. Anna,
Chiesa del Carmine, Chiesa di S. Antonio Abate,
Chiesa delle Anime Sante,
Chiesa di S. Maria della Croce,
Convento dei Frati Minori Osservanti di S. Francesco,
Chiesetta S. Pancrazio. |
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ITINERARI CONSIGLIATI
Oltre alla Cava dIspica, dove si trovano le grotte d'abitazione e le
numerose camere sepolcrali preistoriche, che attestano le sue antiche origini, il Centro
di Ispica presenta interventi architettonici di notevole interesse.
Va segnalata la Chiesa Madre, fatta costruire dalla famiglia Statella, in
onore dell'apostolo San Bartolomeo.
Altra chiesa pregevole è quella dedicata all'Annunziata, il cui interno
troviamo un prezioso ciclo di stucchi raffiguranti scene dell'Antico e del Nuovo
Testamento, opera del palermitano Gianforma.
La basilica Santa Maria Maggiore, opera di Vincenzo Sinatra, considerato
l'edificio sacro di maggiore prestigio della Città. All'esterno la facciata, prospiciente
su di un ampio sagrato circondato da elegantissimi portici, è arricchita da un artistica
cancellata in ferro battuto; all'interno possiamo ammirare gli affreschi che raffigurano
scene bibliche e di storia ecclesiastica, opera di Olivio Sozzi. Molto importante per gli
abitanti di Ispica la statua del Cristo flagellato alla colonna, proviente dalla Cava
d'Ispica e che costituisce oggetto di una venerazione radicata storicamente, come si può
osservare, durante la Settimana Santa, dalle manifestazioni di accesa religiosità
popolare.
Il palazzo Comunale ha sede nel palazzo Bruno di Belmonte, uno dei
migliori monumenti liberty di Sicilia. Progettato e realizzato dell'architetto palermitano
Ernesto Basile, che l'ebbe commissionato nel 1906 da un deputato del Parlamento Italiano,
Palazzo Belmonte è caratterizzato dall'armonia tra la massa quadrangolare ed imponente e
la leggerezza procurata da variegato movimento di torri, logge, aggetti di balconi e ferri
battuti floreali. |
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