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Una nuova rivista promuove l'immagine
  Sicilia a livello internazionale
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Per saperne di più  

 
   
 
  L'isola del tesoro    
     
     

 
 

Lo scrittore Andrea Camilleri al Salone del Libro di Torino.

 

foto di Vito Vita - 10 Maggio 2008
 
 



 

da Wikimedia Commons

 

L’isola del tesoro (Treasure island) non è quella del romanzo di R. L. Stevenson (1883). Non racconta in prima persona le avventure del giovane Jim Hawkins per impadronirsi del tesoro del bucaniere Flint, da scovare in un'isola disabitata. L’isola del tesoro è la Sicilia che di tesori ne ha a profusione, ma che il più delle volte sono misconosciuti e sicuramente poco valorizzati.

Sicilia l’isola del tesoro è la novità che abbiamo trovato in edicola in Ottobre e che ogni  quadrimestre sarà presente all’appuntamento. Chi si sentirà particolarmente attratto dalle tematiche sviluppate, potrà partecipare alle visite mensili “Alla scoperta di un Tesoro in Sicilia”.

E’ una rivista sul turismo, diversa dalla miriade di pubblicazioni che stipano le rivendite di giornali, sicuramente per il formato e la consistenza di pagine riccamente illustrate, per l’editing raffinato, soprattutto per il costo non certo di  portata comune. Tutto sommato anche questo è un pregio, in ogni caso è supportato dalla qualità dei contenuti. A noi ricorda alla lontana  “la  più bella rivista del mondo”, FMR, fondata da Franco Maria Ricci e quest’anno passata a gruppo Art’è. Alla lontana, perché naturalmente differenti sono sia  gli argomenti sia il modo in cui sono espressi.

Sicilia l’isola del tesoro è edita dall’Osservatorio della Politica Turistica Mediterranea, associazione culturale  presieduta da Agostino Porretto, che quanti si occupano di turismo regionale non possono disconoscere, essendo la sua figura strettamente correlata al turismo stesso. Così, grazie all’Osservatorio e alla nuova pubblicazione, un gruppo di lavoro di tutto rispetto punta alla promozione dei tesori siciliani. Direttore editoriale lo stesso Porretto, e direttore responsabile Salvatore Messina: senza tema di piaggeria, possiamo dire che i loro due articoli di apertura valgono da soli l’intera rivista, che sicuramente acquisirà ancor più respiro nei numeri a venire.

Lo strumento più immediato utilizzato per divulgare l’immagine Sicilia presso un sistema ultraregionale di riferimento è quello della Sicilianità . E’ chiaro sin dalla copertina, dove una serie di testimonial “raccontano” (questo è l’artificio letterario utilizzato dagli autori della rivista) il loro essere siciliani o il rapporto con la Sicilia attraverso le personali esperienze: quasi come Jim Hawkins, il personaggio di Stevenson. Persino il Tesoro del mese, che illustra la cover story, dedicata al Satiro di Mazara del Vallo, racconta come stava danzando ed improvvisamente s’inabissò.  Capitan Ciccio lo ha ripescato nel Canale di Sicilia e portato a nuova vita.  Gli autori citati in copertina sono conosciutissimi personaggi che hanno a che fare con l’Isola: Andrea Camilleri, Claudia Cardinale, Tahar Ben Jelloun, Thomas Schäfer,  Fabrizio e Alessandra Ferri, Roberto Andò, Flavio Albanese, Maria Grazia Cucinotta. All’interno 225 pagine, che rivelano gli aspetti della Sicilia che oggi è possibile amare: luoghi e persone. Dalla porta dello Stretto di Messina, i traghetti e gli alberghi della signora Franza, al ponte (Serve? Non serve? Costa? Chi paga?). Dal Teatro antico di Taormina a Pantelleria. Dalla Miss Italia, quest’anno siciliana, all’Angelica de Il Gattopardo. Non manca il vino e neppure lo sport.

Questa nuova rivista nasce in un momento propizio che sin da ora occorre sviluppare e consolidare. Lo spiega Salvatore Messina, quando dice (e con lui concordiamo pienamente) che i siciliani guardano poco a sud: “Preferiamo guardare verso nord e dimentichiamo che nel 2010 saremo al centro dell’area del libero scambio. Noi, dopo essere stati periferia di imperi, di regni, di repubbliche, di tutto, per una volta saremmo in prima fila. E’ un’opportunità che dobbiamo cogliere!”.

 

 
 
           

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