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  Memoria crepuscolare
 
Occorre formare una nuova sensibilità,
  per conservare non solo la memoria
  remota  ma anche quella recente.
 

Per saperne di più  

 
   
 
  La memoria crepuscolare    
     
Testo di Sergio Bertolami     

     
 

Sogno al crepuscolo, olio su tela, Musée Hebert, Parigi

 

Ernest Hébert - XIX secolo
  
 
 
 


da Wikimedia Commons

   
     

La storia crepuscolare è diffusamente manipolata, costruita senza documenti attendibili, ma solo grazie ad immagini frammentarie, che spesso assumono un valore permanente, ben lontano da una ponderata interpretazione critica.  Il maggiore rischio è la visione che abbiamo del passato recente, che esige di essere sovente corretta, quando non addirittura demistificata, soprattutto perché se è vero che non ci siamo più dentro, è altrettanto vero che non sappiamo quanta parte del passato – distortamente interpretato – è ancora dentro di noi, così da influenzare erroneamente il nostro futuro.

Ben vengano, tuttavia, i rischi che paventa Hobsbawm, se per contro possiamo conservare la testimonianza diretta di chi, essendo stato presente, scuote la testa e dice: «Le cose non stavano affatto così». In verità, chi si occupa di recuperare l’anima del passato, e non solo gli oggetti, sa bene che ci si trova sovente di fronte ad asserzioni non documentabili, perché di molti avvenimenti nessuno ne ha mai scritto una parola, cosicché si disconoscono resoconti dettagliati, relazioni fondamentali, ma soprattutto s’ignora come questi avvenimenti furono al tempo vissuti o giudicati, giacché è cambiata la concezione della vita, la forma mentis. Per fornire un esempio possiamo citare Carmelo Trasselli, quando trattava del Cinquecento siciliano: “Carlo V aveva ben altri pensieri e preoccupazioni, ed aveva bisogno di denaro, di navi e di soldati: eppure distolse alcune centinaia di uomini a piedi ed a cavallo ed alcune navi per riportare una apparente tranquillità in Sicilia. Dunque in Sicilia accadevano fatti di cui ignoriamo la cronaca e dei quali comunque ignore­remo sempre il come furono giudicati allora: fatti gravissimi dai quali il potere di Carlo V poteva essere compromesso alla vigilia della coronazione imperiale”.

Il gran vantaggio di questo “paesaggio crepuscolare” rispetto alla storia remota, è poter conservare della memoria recente la capacità di percezione dei fatti, degli elementi, simbolici e  immateriali, nonché di quelli materiali di cui accennavamo in apertura.  In altri termini è possibile comprendere appieno la società e gli “oggetti” che ne rappresentano la cristallizzazione conseguente: il buon governo di una città, influenza la qualità della vita dei cittadini che vi risiedono, i servizi, l’ambiente urbano storico e quello di nuova edificazione. Ecco perché crediamo occorra costruire una nuova, moderna,  sensibilità: conservare la memoria recente è altrettanto importante di conservare la memoria remota.

 

 
 
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