4/4 | ||||||||||||||||||||||||
Più oltre, svetta un gazebo circondato da bouganvillee e gelsomini che introduce a sud al giardino fiorito. I fiori, i colori, gli odori, sono quelli del tipico giardino mediterraneo. Gli azzurri del plumbago, le infinite sfumature del rosa, del rosso, dell’arancio dei cespugli di lantana, dei gerani; i sentori di menta, limone e cannella dei pelargoni odorosi; il bianco e il giallo di una rara varietà di gelsomino. Ancora un nutrito assortimento di succulente tra cui varietà di aloe e fichi d’India, yucche, crassule, un’immensa dracena, il tutto immerso in un intenso profumo di gelsomino che ricorda di essere in Sicilia dove ancora sono tangibili le testimonianze della presenza araba. Infine la Montagnola, un tempo brulla, battuta dal sole, arida e rocciosa. Su di essa fin dal Settecento era stato tracciato un sentiero, con panchine per la sosta, durante la sua scalata. Alla fine dell’Ottocento furono piantati alberi di casuarina e pini che hanno stentato a crescere, ma che alla fine hanno dato origine ad un bosco rigoglioso. La salita alla montagna, simbolo del superamento di una serie di prove iniziatiche, era allietata da numerose strutture artistiche e naturalistiche, come statue, grotte, scalinate ornate da imponenti balaustre, oggi per la maggioparte distrutte dal tempo e dall’uomo. Un’articolata e complessa opera di restauro fortemente portata avanti dai proprietari, principi Alliata di Villafranca e Valguarnera, ci permette di godere di questo splendido bene architettonico.
|
||||||||||||||||||||||||
|