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Mario Luzi
Un poeta da premio Nobel |
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Mario Luzi |
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Dal libro “Blue-jay e quadrifogli” di Teresa
Lazzaro |
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Mario Luzi,
è nato a Castello nell’ottobre 1914 e
scomparso a Firenze il 28 febbraio 2005. Compagno di studi universitari di
Piero Bigongiari ed amico di Leone Traverso, Romano Bilenchi, Tommaso
Landolfi, Alfonso Gatto, Carlo Bo, Carlo Betocchi, Alessandro Parronchi,
Oreste Macri frequentò dapprima il caffè San Marca e poi “Le Giubbe Rosse”,
dove tuttora ci sono cimeli degli anni in cui i giovani intellettuali
italiani si riunivano là con i pittori Macchiaioli, quali Ottone Rosai.
Si scambiavano in quegli anni di censura
traduzioni letterarie e si arricchivano vicendevolmente. Fu là che nacque
l’antologia “Americana” di Bilenchi e Vittorini. Luzi si laureò con una tesi
su Muriac. Appena ventenne con “La barca” Luzi è considerato già nel 35 il
maggior esponente dell’Ermetismo fiorentino. Recensito del coetaneo Giorgio
Caproni collaborò alle riviste ermetiche del tempo.
Nel 40 pubblicò “Avvento Notturno” che fu
messo all’indice dal fascismo. NeI 42 sposò Elena Monaci e per alcuni anni
insegnò nei Licei, a Parma e a Firenze. Insegnò dal 1955 all’Università di
Firenze e poi su invito dell’amico Carlo Bo insegnò corsi estivi di
perfezionamento ad Urbino, dal 62 all’82. Un brindisi”(46) “Quaderno
gotico”(47) “Primizie del deserto” (52) “Onore del vero” (57) “Il giusto
della vita” (60) “Nel magma”(63) “Dal fondo delle campagne”(65) “Su
fondamenti invisibili” (67)” Al fuoco della controversia” (78) “Per il
battesimo dei nostri frammenti”(85) “Frasi e incisi di un canto salutare”
(90) “Viaggio celeste di Simone Martini”(94) e il recente “Dottrina
dell’estremo principiante” sono le sue opere di poesia più importanti. Da
qualche settimana è senatore a vita.
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