|
|
|
La Sicilia
Quando la storia si confonde
con la leggenda. |
|
|
La Ducea di Horatio Nelson |
|
|
|
|
|
Testo di Walter Bertrand |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Ritratto
di Horatio Nelson, nel corridoio della casa
di Nelson a Bronte in Sicilia
|
Michel d'Auge
- 23 Dicembre 2008 |
|
|
|
da Wikimedia Commons
|
|
|
|
|
L’Etna è il luogo infernale della mitologia classica, nel quale gli
antichi collocavano gli inferi; ma è anche il luogo delle fantasticherie
della tradizione popolare, che arriva addirittura a congetturare sul duca di
Bronte e la regina Elisabetta I d’Inghilterra. Chi non conosce il duca di
Bronte? Era quell’Horatio Nelson che ha sconfitto Napoleone ad Abukir e a
Trafalgar, dove però, quando la battaglia era ormai decisa, venne colpito da
una pallottola che gli tolse la vita. Pochi sanno però che Nelson morì
perché aveva perso la sua fortuna, per via di una pantofola appartenuta alla
regina Elisabetta. Proviamo a raccontare questa vicenda, esponendo la realtà
storica frammista alla leggenda popolare.
Dopo la vittoria ad Abukir, con la quale tagliò fuori l’armata francese
dall’Egitto, e dopo che l’anno successivo, il 1799, ricondusse sul trono di
Napoli e di Sicilia i Borboni, cacciati dalla città in seguito
all’istituzione della gloriosa Repubblica Partenopea, il “re lazzarone”
Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia, a ricompensa dell'aiuto
prestatogli, Il 13 agosto 1799, faceva annunciare dalla Real Segreteria
all’ammiraglio Nelson la nomina a "duca di Bronte": «Sua Maestà Siciliana ha
risoluto e ordinato che, costituendo in feudo, innalzandosi alla dignità e
al titolo di Ducato col mero e misto impero l’antica e famosa terra di
Bronte alle falde dell’Etna col suo territorio e dipendenze, sia conferito
questo ducato e titolo con le sue rendite e giurisdizioni a V.E. ed ai
discendenti». A Palermo fu data una grandiosa festa, nel corso della quale
un’affascinante signora chiese all’ammiraglio di potergli consegnare in dono
un cofanetto dorato che avrebbe dovuto portare sempre con se, senza
mostrarlo a nessuno.
Quella donna era il fantasma della regina Elisabetta e il cofanetto
conteneva la preziosa pantofola che aveva perso quando, alla sua morte, il
diavolo se la trascinò all’inferno nel cratere dell’Etna. La fortuna in
battaglia di Nelson dipese appunto da quel dono; durò fin quando la sua
amante, Lady Hamilton, non lo convinse a rivelargli il segreto per
impadronirsi del prezioso portafortuna. Pochi giorni dopo, il 21 ottobre
1805, Nelson vinse a Trafalgar, ma vi perse la vita, come aveva perduto la
sua pantofola.
Con la Ducea di Bronte Nelson ebbe anche la famosa abbazia di Maniace, tra
le più note della Sicilia, che l’ammiraglio provvide a recuperare e
trasformare, negli ultimi anni della vita, in un palazzo signorile, che non
abitò mai. Il palazzo che i brontesi chiamano “Castello Nelson” venne
ereditato ed abitato invece dai pronipoti, i visconti di Bridport, che lo
tennero fino al 4 settembre 1981, quando venne acquistato dal Comune di
Bronte.
Oggi è meta dei turisti, ma si trova, caso particolare, nel territorio di
Maniace, pur essendo ancora di proprietà del Comune di Bronte. Dell'antica
abbazia di Maniace esiste soltanto la chiesa con un bel portale gotico. Del
Castello, oggi restaurato, ammiriamo l’incantevole giardino inglese e i
sontuosi appartamenti del piano nobile, con mobili e suppellettili d’epoca.
Tra i cimeli appartenuti ad Horatio Nelson si conservano ancora la bottiglia
e i bicchieri con i quali, sulla Victory, l’ammiraglio fece il suo ultimo
brindisi alla vittoria della battaglia di Trafalgar.
|