La città di Caltagirone è famosa per le sue ceramiche.
Questa attività artigianale, le cui prime testimonianze risalgono al
neolitico, si è protratta sino ad i nostri giorni, seguendo alterne vicende.
Al centro storico calatino, in posizione dominante,
densamente popolato di chiese e palazzi, si contrappone una moderna zona di
espansione residenziale ubicata, verso sud, sopra un terreno pianeggiante.
In questa pianura, affollata di anonimi condomini, è possibile scorgere
ancora un numero considerevole di ville, villini e casine di
villeggiatura,segno tangibile di un glorioso passato.
Ville esclusivamente di delizia, che evidenziano il
legame con il territorio attraverso l’uso sapiente della pietra locale: dal
caldo monocromatismo della terra cotta alla policromia delle maioliche.
Antiche e splendide dimore, un tempo circondate da vasti giardini,
articolati in vere e proprie “stanze all’aperto”, per godere di quiete e
frescura negli assolati pomeriggi estivi.
Giardini protetti da muri invalicabili, percorsi da
viali di palme, circondati da frutteti, agrumeti e boschetti per gli svaghi
dei signori. La loro costruzione risale, secondo le prime notizie certe, al
Settecento, periodo in cui esplose la moda della villeggiatura, e si è
intensificata durante il secolo diciannovesimo ed agli inizi del ventesimo.
Numerose ville private furono edificate
contemporaneamente alla realizzazione del Giardino pubblico di Caltagirone
(1851) da parte dell’architetto Giovan Battista Basile, tanto che è
possibile individuare tra queste e la villa comunale alcune analogie.
Una guida del 1885 si sofferma sulla descrizione di
villa Crescimanno, percorsa da lunghi viali configurati a modo di galleria,
bordata di siepi, protetta da boschi di eucaliptus e pini giganteschi, tali
da offrire una “ombra ospitale”.
Villa Patti è, oggi, una delle dimore aristocratiche
preservate dall’incuria del tempo e degli uomini.
L’edificio, immerso in un grandioso parco, attualmente
si sviluppa su tre piani ed è stato radicalmente trasformato, rispetto al
progetto originario da un intervento di fine 800. Il prospetto esterno
richiama in maniera evidente lo stile gotico veneziano del Palazzo Ducale.
Elemento di notevole pregio decorativo è la seduta in
terracotta che si snoda lungo tutto il perimetro della villa, con le
spalliere ornate fastosi cordoni e simulanti morbidi divani capitonnè,
intervallati da robuste colonne quadrate.
Questa villa, che interpreta in modo superbo lo spirito
eclettico di fine Ottocento, ha subito negli ultimi anni un ulteriore
progetto di restauro ed oggi è sede del Museo delle Ville Caltagironesi e
Siciliane.
Un patrimonio di notevole pregio artistico comincia
pertanto ad essere tutelato e grazie alla sensibilità di alcuni proprietari
è possibile ancora ammirare la deliziosa villa Icona della Motta o villa
Favitta o villa Gravina e…nel futuro molte altre.
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