Le
tracce di insediamenti primitivi nel territorio di Forza d'Agrò sono quelle legate alla
cultura dell'Ausonia I di Naxos vicini ai rinvenimenti dell'età del bronzo di Malvagna e
di Piano Cannafè appartanenti alla cultura dell'Ausonia II.
I ritrovamenti presso il lato occidentale del castello come un Mercurietto
di tarda età ellenistica (oggi al Museo di Siracusa) di fattura non locale, hanno
permesso di avanzare l'ipotesi dell'esistenza di un luogo fortificato, forse di età greca
o romana, ma secondo altri di epoca più antica tanto da identificarsi con la città
Kallipolis, fondata dai Calcidesi nel 732 a.C.
Anticamente chiamata Fortia d’Agrò , prende il nome dalla fortezza
(Fortia o Forzia) che sovrasta la valle d’Agrilla (odierna Agrò), citata in un
privilegio del Gran Conte Ruggero, riguardante i confini della diocesi di Messina. La
fortezza è sul cocuzzolo elevato e scosceso poco distante dal promontorio Argeno, oggi
denominato S. Alessio, sul quale esiste un’altra fortificazione. Ai tempi del
D’Amico la fortezza è già rovinata e al posto della rocca sorge la Chiesa
dell’Annunziata. I frati di S. Agostino reggono la Chiesa della SS. Trinità dal
1608. Ma su tutti si distingue "per magnificenza e antichità" il monastero
basiliano dei SS. Pietro e Paolo, cominciato da Ruggero II nella Scala di S. Alessio e
donato prima al territorio di Agrilla e quindi a Forza d’Agrò.