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lunedì, martedì, giovedì e venerdì 9 -14 mercoledì e sabato
15 -18 domenica 9 -13
Ingresso L. 4000 |
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Le collezioni.
Il museo è nato per la conservazione e 1'esposizione del relitto
della nave punica (metà III sec. a.C.) rinvenuto nel 1971 nel
tratto di mare allargo dell'Isola Lunga, in prossimità di Punta
Scario, all'imboccatura nord della Laguna dello Stagnone di
Marsala. A partire dal 1986 in esso sono confluiti materiali
provenienti dalle campagne di scavo condotte nell'area
archeologica di Lilibeo dalla Soprintendenza di Palermo e, dal
1987 in poi, dalla Soprintendenza di Trapani, insieme ad un
ristretto gruppo di reperti prima conservati nel Museo Regionale
Agostino Pepoli di Trapani e nel Museo Whitaker di Mozia. |
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L'ordinamento,
ad un tempo cronologico e topografico, si articola per sezioni
dove l'esposizione dei reperti è introdotta da pannelli didattici.
Sala
1 Relitto della nave punica. E' attualmente
esposto all'interno di un grande tendone protettivo che garantisce
le condizioni ambientali idonee per la sua migliore conservazione.
li relitto è quello di una nave di linea slanciata che per le
caratteristiche del fondo qella carena, sulla linea di
galleggiamento, può- essere individuata come nave da combattimento
a remi, naufragata intorno alla metà dellIl secolo a.C., in
coincidenza con la battaglia delle Egadi che concluse la prima
guerra punica nel 241 a.C. li relitto, di cui si conservano la
parte poppiera e la fiancata di babordo, per circa m. lO di
lunghezza, è costituito da fasciame, rivestito originariamente sul
lato esterno da lamine di piombo. In una ipotetica ricostruzione,
è possibile definire la lunghezza di m. 35, la larghezza di m.
4,80, la stazza di 120 tonnellate, con un possibile equipaggio di
68 vogatori, 34 per lato, che azionavano i 17 remi di ogni
fiancata. Le linee-guida e i segni dell'alfabeto fenicio- punico,
incisi e dipinti sul fasciame, hanno consentito di conoscere la
veloce tecnica di costruzione navale delle maestranze puniche nota
dalle fonti classiche (Polibio, Plinio). Sono esposti anche
materiali riferibili alla dotazione di bordo: ceramiche varie,
pezzi di cordame, una ramazza di frasche, rametti di cannabis
saliva e numerose pietre di zavorra. |
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La sede museale è il Baglio Anselmi, una costruzione nata
sul finire del secolo scorso come stabilimento vinicolo per la
produzione del "Marsala". Il baglio è costituito da corpi di
fabbrica aperti su di un ampio cortile interno. Gli spazi
espositivi del museo sono quelli dei due grandi magazzini del
baglio, dove venivano stivate le botti. Nel cortile interno è
visibile un saggio di scavo che ha portato alla luce una tomba,
una fornace, e strutture murarie che documentano la notevo- le
frequentazione dell'area sin dal IV sec. a.C. |
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Il museo espone
il relitto della nave punica ed illustra la storia di Lilibeo e
del territorio storicamente ad essa connesso, dalla preisto- ria
al medioevo. Lilibeo fu fondata intorno al
397 a.C. dai su- perstiti della vicina isola fenicia di Mozia, di-
strutta dal tiranno siracusano Dionisio. Essa divenne ben presto
una inespugnabile base militare cartaginese riuscendo, grazie alle
sue imponenti fortificazioni, a resistere all' assedio di Dionisio
nel 368 a.C., e a quello di Pirro, nel 277 a.C. Nel corso della
prima guerra pu- |
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nica, Lilibeo costituì peri Cartaginesi la base di difesa in
Sicilia contro i Romani che riusci- rono ad ottenerla soltanto a
seguito della rati- fica del trattato di pace, nel 241 a.C.. Il
ruolo di testa di ponte verso l'Africa fu mantenuto anche nel
corso della seconda guerra punica quando i Cartaginesi tentarono,
invano, di rioccuparla. Sotto il dominio
romano visse un periodo di prosperità
economica, mantenen- do il suo carattere di importante base
navale. Diventata municipio in età augustea, Lilibeo fu elevata al
rango di ~olonia. Agli inizi del V sec., quando la città fu
devastata dai Vandali, è documentata la presenza in essa di una
co- munità cristiana, essendo stata istituita, al
tempo del Papa Zosimo, la diocesi di Lilibeo. |
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