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    La Provincia
   di Messina

 
 
    ARTE, NATURA,
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  Tratto da: "La provincia di Messina e le sue perle"
Helios editore,Messina per 1996/AAPT della provincia di Messina
Testo di Enrico Pispisa
 
 
   
I Nebrodi, compresi tra le province di Messina, Catania ed Enna, sono delimitati a sud da un tronco del Simeto e da piano della Guardiola che li separano dagli Erei e dall'Etna, ad ovest dal solco del Pollina e dalla sella di Gangi con cui iniziano le Madonie, ad est dalla fiumara di Novara Sicilia da dove si estendono i Peloritani. Il loro nome deriva forse da un'antica parola attica nebros (cerbiatto), che richiama la natura fondamentale di questi monti, coperti da vaste distese boschive, tra cui quella di Caronia (altra denominazione dei Nebrodi). Fino ad 800 m, ma anche a quote più alte, vi è il regno del noccioleto, che comprendendo fra gli altri i comuni di Montalbano Elicona, Tripi Novara di Sicilia, S. Piero Patti, Raccuja, Tortorici, Ucria, S. Salvatore di Fitalia, Longi, Galati Mamertino, dà vita ad una intensa attività economica, oggi in crisi. A quote più alte (fino alla vetta di Monte Soro a 1846 m), da dove si ammirano suggestivi panorami caratterizzati da valli e laghetti, prosperano faggi, lecci, roveri, cerri pini, ontani, aceri, agrifoglio. Sono inoltre presenti dei terreni destinati al pascolo di bovini della razza "Rossa indigena", ovini, caprini. Nel territorio di S. Fratello, Cesarò e Caronia, si incontrano, allo stato brado, i cavalli sanfratellani, e poi suini neri, bovini e ovini di allevamento che contribuiscono alla "pulitura del suolo" del sottobosco. Esistono anche piante rare, come l'abies nebrodensis e il tasso baccato del Bosco Tassita.

La ricca vegetazione, inconsueta per la Sicilia e sede ideale per una interessante fauna, che favorisce un ecosistema di mirabile equilibrio, ha recentemente indotto la Regione ad istituire il Parco naturale regionale dei Nebrodi, che comprende territori dei comuni di Capizzi, Cesarò, San Teodoro, San Fratello, Caronia, Militello Rosmarino, Alcara li Fusi, Longi, Galati Mamertino, S. Salvatore di Fitalia, Tortorici e Floresta. L’ente parco ha finalità economico-sociali, indirizzate alla promozione delle attività delle popolazioni residenti e obiettivi di salvaguardia del patrimonio naturale.  

 

Il regno del bosco, alla Miraglia (dove si trova, presso Cesarò, Villa Miraglia, posto-rifugio attrezzato per i cacciatori) a Caronia, a Mistretta e in molti altri luoghi, offre suggestioni solenni e primordiali; "è come entrare" -è stato detto- "in un'immensa cattedrale gotica", dove si aggirano martore, istrici, testuggini, donnole, tortore, picchi, sparvieri, upupe, gazze, merli, ghiandaie. Il ricco regime delle acque si esprime in fiumi, torrenti, stagni, laghetti e sorgenti. Fra le sorgenti si ricordano quelle di Serra del Re e di Foresta Vecchia; fra i laghetti l'Urio Quattrocchi, sotto il monte Castelli, lo Zilio presso Caronia, Pizzo della Battaglia, quello artificiale di Maulazzo vicino a S. Fratello e, splendido, il lago del Biviere che si situa a 1325 m tra i monti Soro e Scafi ed è ricco di piante acquatiche che formano affascinanti isole verdi. L'attività agricola e pastorale ha dato vita ad una produzione artigianale di generi alimentari di alto livello, come la provola (a Basicò e Montalbano), il pecorino, la ricotta (fresca e salata), il pane, i salumi (il salame di Sant'Angelo di Brolo), le salsicce, i dolci (le paste di mandorla di S. Fratello e Castell'Umberto), le marmellate, i fichi secchi. L'artigianato produce, tra l'altro, preziosi ricami. I paesi dei Nebrodi, che si vanno aprendo al turismo e, in particolare, all'agriturismo, presentano un patrimonio di arte e tradizioni, con pittoresche feste patronali, di grandissimo interesse.

     

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