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Lo Stretto su cui si affaccia e si specchia il villaggio di pescatori che
Stefano D’Arrigo chiama Cariddi e colloca nell’attuale Capo Peloro, dove
sorgerà " il cuore " del parco sul versante messinese (dall’altra parte sarà
a Scilla). Il parco è un grande laboratorio che vuol far vivere i segreti,
le correnti e i misteri che, da sempre, animano lo Stretto . "Ma al di là delle opportunità di occupazione prodotte, il Parco – spiega Gaetano Giunta – va nella direzione del rafforzamento dell’economia solidale che in questi anni ha dimostrato una grande vivacità e creatività, in un’area dove l’economia tradizionale è asfittica ". E se dai tempi più antichi lo Stretto richiama mostri e paure, il parco li rievoca ma per esorcizzarli finalmente. La Torre degli inglesi, il forte cinquecentesco ai piedi del pilone, accoglierà le apparecchiature tecnologiche e multimediali che consentiranno sia di studiare i fenomeni caotici dello Stretto ( gorghi e mulinelli che intimorivano gli antichi naviganti ), sia di penetrare con lo sguardo nelle profondità di questo specchio d’acqua fino a cogliere le immagini dei mostruosi pesci abissali. Il parco insomma, scommette su un nuovo modello di turismo culturale che valorizza gli ecosistemi. Scilla e Cariddi, grazie al parco, si danno la mano. Il 2001 sarà l’anno del riscatto sociale, culturale ed economico, per l’intera area dello Stretto, solo se progetti, come questo del parco, andranno a buon fine. |
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Parco letterario " Horcynus Orca " |
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sito web www.horcynusorca.it ; www.horcynusorca.it |
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