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Cesarò vista da San Teodoro. Sullo sfondo il vulcano Etna innevato. In alto si vede il Cristo Signore della Montagna.

 

Papesatan - 1 Gennaio 2007

 





 
da Wikimedia Commons
Centro agricolo (comune di 215,75 Km2 con 3100 abitanti), 120 Km a Sud-Ovest del capoluogo, a 1150 m s.l.m. lungo il versante meridionale dei monti Nebrodi.
Cesarò e località di villeggiatura in bella posizione panoramica.
   NOTIZIE STORICHE BENI CULTURALI
     

La denominazione di Cesarò è di origine araba e deriva da Kaer, luogo fortificato, grecizzato in Kasr, Kasron (da cui Kaesar, Kaesaros, Kusaros, Chisarò).

Il Centro esisteva già prima del tempo di Federico II d’Aragona, il quale nel 1334 lo toglie alle due mogli di Raimondo Moncada (Inquinta e Nida) per avere ucciso a tradimento il loro fratello Giacobino da Pozzuoli, Signore del paese. Lo dona a Cristoforo Romano, medico regio e Stradicoto di Messina. Il Centro acquisisce il titolo di Ducato, quando entra nei beni della famiglia Romano-Colonna alla quale il feudo rimane fino alla costituzione del 1812 con il quale se ne proclama l’eversione. Esportava frumento.

  Chiesa Madre,
Chiesa S. Antonio,
Chiesa S. Calogero,
Chiesa S. Maria delle Grazie,
Chiesa di S. Lucia,
Chiesa S. Caterina.
     
FESTE E TRADIZIONI


Festa di San Calogero

puntino.gif (190 byte)  La manifestazione vera e propria si svolge per le vie centrali del paese. il 18 giugno, ma in realtà è preceduta da un mese di messe, canti e preghiere denominate "i matinati di San Calogeru". Nel corso dela processione, quando la vara giunge all'incrocio di una trazzera che porta a Frazzanò, i portatori si fermano per lasciare spazio ai ragazzi che al grido di "Sutta i carusi" li sostituiscono per portare il fercolo del Santo Patrono. L'incrocio con la trazzera è luogo storico di questa processione, poichè racconta la tradizione, molti secoli fa, in questo punto si è fermata la mucca che trasportava il reliquiario con tre dita del santo, che dovevano essere resttuite al Conte di San Marco d'Alunzio che ne rivendicava il possesso per  diritto fedale. La mucca si rialzò solo quando un ragazzo la prese per la cavezza e la riportò in paese.

La tradizione vuole che la festa sia celebrata, donando alla chiesa una quantità di grano corrispondente al peso di un bambino appena nato. Questa usanza è chamata "A pisata di san Calogeru"

ITINERARI CONSIGLIATI


Itinerario storico-artistico

puntino.gif (190 byte)  Chiesa Madre dell'Assunta in piazza San Calogero, risalente al 1678. Ha subito rifacimenti nel 1745, nel 1848 e nel 1886. Pochi anni prima del 1921 è stata adornata con gli stalli prospicenti l'altare maggiore e i marmi alle colonne. Nella sacrestia si conservano libri di teologia, l'archivio conserva libri di battesimo a partire dal 1576, di matrimonio dal 1681, dei morti dal 1653. All'interno della chiesa a croce latina con transetto, possiamo ammirare l'altare maggiore e sei altari lungo le navate laterali e i bracci del transetto. Sono conservate opere del pittore Giuseppe di Salerno, un crocefisso ligneo dipinto ad olio e proveniente secondo la tradizione dal convento Basiliano di S. Elia.

puntino.gif (190 byte) Chiesa di San Calogero detta anche chiesa del convento probabilmente del secolo XVI. Gli studiosi ritengono che il santo di nome Calogero, patrono del paese, cui è anche dedicata la chiesa sia il santo di Fragalà giunto in Sicilia nel V secolo. Nel 1866, in seguito alla soppresione delle corporazioni religiose, il convento fu la sciato dai frati minori e ceduto al Comune che ne fece la sede municipale, della Pretura e delle Cacer, nonchè vi ospitò alcune aule scolastiche e il gabinetto di lettura detto "casino dei civili". Nella chiesa possiamo vedere lapidi marmoree a pavimento delle tombe dei frati. In una nicchia a chiave è osta la statua del Patrono e in una teca d'argento le sue reliquie. Conserva anche la statua di San Rocco roveniente dalla omonima chiesa.

puntino.gif (190 byte) Chiesa del Rosario, anticamente dedicata a Santa Caterina, patrona di Cesarò fino al secolo XVI quando gi abtanti scelsero un nuovo protettore in San Calogero.  Originariamente era destinata a cappella gentilizia della famiglia Colonna.  Nel 1850, in conseguenza del crollo di parte della muratura del vicino Castello, la cappella venne abbattuta. L'attuale chiesa è stata edificata intorno al 1870. La nuova denominazione è stata attribuita perchè dal 1622 la Congregazione del Rosario, fondata dai padri Gesuiti, aveva sede in questa chiesa.

Itinerario naturalistico

puntino.gif (190 byte)  CIl lago del Biviere costiuisce la zona umida d'alta quota di maggiore valore naturalitico della Sicilia. E' circonato da boschi di faggo e rappresenta un punto di appoggio di molti uccelli migrtori ed acquatici. Ricchissima è la flora, condizionata dalle variazioni periodiche del livello d'acqua, che permettono una zonizzazione della vegetazione i sei fasce, distinte in base alle varie specie dominanti.

 

           

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