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Edificio scolastico a Mistretta.
 

Clemensfranz - 6 Giugno 2006
 

 



 
da Wikimedia Commons
Centro agricolo (Comune di 126,76 Km2 con 6195 abitanti), 170 Km a Sud-Ovest del capoluogo, a 900 metri s.l.m. sul versante settentrionale dei monti Nebrodi.
Si commerciano vini, olio, bestiame.
   NOTIZIE STORICHE BENI CULTURALI
     

Il centro, di antica e controversa origine, sembra che il Centro sia stato fondato dai Fenici che sul monte a cavaliere della vallata del torrente S. Stefano erigono il tempio alla dea Astarte, da cui il primo nome della città: Am-Asthart.
In età classica  è conosciuto  come Amestraton o Mitistratum. Con il nome di Amestratus la cittadina è ricordata più volte negli scritti di Cicerone e successivamente in quelli di Stefano Bizantino.

La numerosa popolazione disseminata nel vasto contado,  in epoca greco-sicula, preferisce accentrarsi e di conseguenza fonda quelli che sarebbero divenuti in epoca medioevale i borghi di Mistretta, come per esempio Motta, Casispergi, Regitano e S. Stefano.
Nel primo Medioevo, in età prenormanna, sull'antica acropoli viene edificato il castello e un primo nucleo dell'abitato che costituisce l'odierna città. Abbarbicate alla rocca fortificata, le case, divise da viuzze ripide e contorte, si vanno estendendo a poco a poco.

Città feudale e poi demaniale, Mistretta diviene contea dal 1101, conservando gli usi civici, e quindi città imperiale al tempo di Federico II. Sotto gli Aragonesi Mistretta figura tra le città demaniali.
Ritorna ad essere feudale fino al 1405 e poi ancora  demaniale.

L’abitato inizia ad espandersi  fuori dalle cinte fortificate con la costruzione della chiesa   Maggiore, che costituisce a partire dal secolo XVI  il fulcro dell’espansione di numerosi quartieri attorno alle varie chiese parrocchiali.
Più volte Mistretta viene venduta e poi riscattata dagli stessi cittadini, come ad esempio nel 1635, quando il re Filippo III cede i benefici feudali, ma il popolo li riscatta, ottenendo il privilegio di continuare a restare libero.

Il secolo successivo vede l’affermarsi di attività artigiane e commerciali e il sorgere dì un’agiata classe di possidenti e allevatori, le cui abitazioni borghesi hanno improntato l’immagine della città ottocentesca. Mistretta svolge un ruolo anche nelle guerre risorgimentali. Nel 1860 è una delle prime cittadine ad insorgere contro i Borboni.
Quando alla fine del secolo XIX  in Sicilia si verifica la grande emigrazione, la città riesce a mantenere un numero adeguato di abitanti, evitando lo spopolamento, ciò grazie alle fiorenti attività agro-silvo-pastorali.

 

Chiesa Madre,
Chiesa S. Maria,
Chiesa SS. Cosma e Damiano,
Chiesa di S. Giuseppe,
Chiesa di S. Caterina,
Chiesa S. Sebastiano,
Chiesa del Carmine,
Chiesa S. Francesco,
Chiesa di S. Antonio,
Chiesa S. Luca,
Chiesa S. Nicola,
Chiesa S. Giovanni,
Chiesa SS. Trinità,
Chiesa S. Caterina,
Chiesa di S. Giovanni Battista,
Chiesa Madre di S. Lucia,
Chiesa del Purgatorio,
Chiesa S. Nicolò di Bari,
Chiesa del Carmine,
Chiesa S. Giuseppe,
Collegio di Maria,
Chiesa S. Antonio,
Chiesa S. Francesco,
Chiesa S. Biagio.

Mensole dei balconi di Piazza del Popolo.

Museo Civico Polivalente: storico artistico, archeologico,
etnoantropologico

UOMINI ILLUSTRI
Giuseppe Ganguzza
Tommaso Aversa
Mariano Lo Monaco
Giuseppe Salomone di Placido
Antonino Pagliaro
Giuseppe Cocchiara
FESTE E TRADIZIONI


Festa di San Sebastiano

E' la festa del santo patrono che si celebra il 20 di gennaio e si ripete il 18 agosto in occasione del ritorno estivo di molti emigrati e turisti.  La grande vara, preceduta dalla "varetta" recante i ceri votivi, è sorretta  da decine di devoti, i quali assolvono la loro funzione per tradizione di famigliare.   San Sebastino corre per le strade della città, raggiungendo le stazioni dove, in passato, erano ubicati gli ospedali o i luoghi di assistenza agli ammalati spesso soggetti alle epidemie.

Festa "da Madri’a luci" (Madonna della luce)

Questa festa presenta un notevole interesse antropologico, giacchè sembra seguire analoghe consuetudini europee, soprattutto iberiche. La ricorrenza si svolge il 7 e 8 settembre, per commmemorare il leggendario ritrovamento, insieme all’immagine della Vergine Maria, di due enormi scheletri,  nei pressi dell'atuale cimitero. Il giorno 7, Mitia e Cronos - questo il nome dei due "giganti" di cartapesta - girano sulle spalle dei portatori per le strade, esibendosi in danze nelle piazze della città. Qui raccolgono le offerte eseguendo una rituale pantomima  del corteggimento. Il giorno 8 scortano il fercolo della Madonna lungo le vie del centro fino a raggiungere il vicino Santuario. La manifestazione si conclude con una grande "luminaria", un falò in memoria della luce del quadro della Madonna.
 

ITINERARI CONSIGLIATI

Itinerario storico-artistico

puntino.gif (190 byte) Chiesa Madre, edificio risalente al XII secolo, più volte ingrandito e completato tra il ‘500 e il ‘600. La facciata che fronteggia il moderno Municipio, è stretta da due torri con un portale seicentesco in pietra. Sul fianco sinistro è un  portale marmoreo del 1494 attribuito a Giorgio da Milano. All'interno tele seicentesche di G. Tomasi;  un dossale con i Santi Pietro e Paolo di A. Gagini (1552). Nel presbiterio, oltre il settecentesco altare  di I. Marabitti, si trova un coro ligneo del XVII secolo, cantoria con pannelli dipinti e grande organo a canne. Si ammirano inoltre due bassorilievi raffiguranti l’Ultima cena e Gesù con la Maddalena (1739), la statua della Madonna dei Miracoli, del 1495, la Pietà di A. Manno, il Cristo Risorto di A. Gagini (1552).

puntino.gif (190 byte) Chiesa del Purgatorio (1669). All'interno troviamo una tela raffigurante San Gregorio (XVII secolo) e Crocifisso. L’arco trionfale e il presbiterio sono vivacemente dipinti con affreschi del 1720. Sull’altare, pala di G. Tomasi e negli angoli i vecchi "giganti" processionali. 

puntino.gif (190 byte) Chiesa del Santissimo Salvatore, che ha dipinto nell’abside un affresco di Cristo Pantocratore (XIV-XV secolo) e una statua Seicentesca di Sant’Antonio Abate.

puntino.gif (190 byte) Chiesa di San Nicolò affiancata dall’alta torre campanaria del 1670. All'interno una Madonna Immacolata dello scultore amastratino Noè Marullo.

puntino.gif (190 byte) Chiesa del Carmine.   All’interno si conserva un singolare paliotto del 1665, statue del XVI-XVII secolo e il barocco altare della Madonna omonima.

puntino.gif (190 byte) Chiesa di San Vincenzo, con interessante interno tardo barocco (1800) a pianta ovaleggiante che termina nel rettangolare presbiterio (statue e tele dei secoli XVII-XVIII).

puntino.gif (190 byte) Chiesa di San Giuseppe. Questa presenta una semplice facciata con torretta campanaria del 1595 e un interno con tombe, dipinti del XVIII secolo.

puntino.gif (190 byte) Chiesa di Santa Maria, già dei Cappuccini, con un bel Crocifisso di fra’ Umile da Petralia.

puntino.gif (190 byte) Chiesa di San Giovanni, con portale del 1534 e campanile a bifore; all’interno si conservano opere dei secoli XVII-XVIII, tra le quali alcune suggestive statue dei "Misteri".

puntino.gif (190 byte) Chiesa di San Sebastiano, con facciata aperta da un portale decorato in stucco (nella lunetta, il Martirio del Santo); al lato il ricostruito campanile del 1676. La chiesa costruita tra il XVI e il XVII secolo è stata distrutta dal terremoto, ma  è stata ricostruita all’interno con elementi in parte oniginari.

puntino.gif (190 byte) Chiesa di San Francesco. L’interno conserva tele  dei secoli XVII-XVIII; una pala con la Madonna degli Angeli di S. Pulzone. una Deposizione di ignoto e una Sacra Famiglia di A. Catalano il Vecchio (1600).

puntino.gif (190 byte) Chiesa di Santa Caterina con bel portale in pietra scolpito a motivi vegetali (1576) e campanile a bifore. All’interno ammiriamo sll'altare barocco un dossale gaginiano che incornicia una statua di Santa Caterina (1493), attribuita a Giorgio da Milano.

 

Itinerario urbano

puntino.gif (190 byte) Palazzo Scaduto del 1660, con caratteristiche decorazioni tardomanienistiche e barocche (cantonali, portale sostenuto da erme antropomorfe, balconata).

puntino.gif (190 byte) Palazzo Russo, edificio a due ordini con robusti cantonali, portale con stemma nobiliare e cortile con scalone e   loggiato.

puntino.gif (190 byte) Palazzo Salamone (sec. XIX), che mostra al piano nobile balconi con delle lunette finemente decorate.

 

Itinerario museale

puntino.gif (190 byte) Museo Civico Polivalente, che espone epigrafi ed elementi architettonici, tele seicentesche tra cui una Flagellazione di Gesù (replica da Mattia Stomer), pergamene con privilegi di re Alfonso e Ferdinando d’Aragona (1447-1506) e reperti archeologici ed atnoantropologici.

 

           

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