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Approfondimenti
COMUNI SICILIANI |
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San Fratello |
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Festa dei Giudei in San Fratello
(ME) |
Enzian44
- 9 Ottobre 2007 |
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da Wikimedia Commons
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Centro agricolo
(Comune di 67,05 Km2 con 5055 abitanti), 139 Km a Sud-Ovest del capoluogo, a
675 metri s.l.m. sul versante dei monti Nebrodi.
Importante la mostra annuale dei cavalli sanfratellani, bellissimi esemplari che
vivono allo stato brado. |
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NOTIZIE STORICHE |
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BENI CULTURALI |
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Il centro si è
formato sull'antica Alunzio come è testimoniato da ritrovamenti archeologici (medaglie e
monete). L'odierno paese trae il nome dai tre Santi fratelli, Alfio, Cirino e Filadelfio,
martirizzati, sotto l'imperatore Valerio, dal governatore Leptile nel 312 d.C., cui è
dedicato l'omonima chiesa e convento del secolo XII.
l centro fu edificato da una colonia di Lombardi venuti con il conte
Ruggero alla conquista della Sicilia. San Fratello sorse e si sviluppò intorno al
castello edificato sulla "Roccaforte". Dal regno di Federico III divenne feudo
baronale.
Nel 1292 entra in possesso del feudo la potente famiglia messinese dei Palizzi e
succesivamente quella degli Squarcia Riso, poi quella dei Ventimiglia e nel 1371 quella di
Guglielmo Rosso. Fu anche proprietà dei Larcan.
Nel 1922 una frana distrugge parte
del centro abitato trascinandolo nel fondovalle. Dell'antico borgo oggi rimane soltanto la
parte che poggiava sulla roccia solida.
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Chiesa
del SS.Crocifisso,
Chiesa S. Nicolò (vecchia chiesa),
Chiesa Madonna delle Grazie,
Chiesa S. Benedetto,
Convento dei Padri Riformisti (matrice),
Santuario dei SS. Martiri Alfio,Cirino, Filadelfio,
Castello Turiano
Importante testimonianza
etnicoantropologica è la Festa dei Giudei per il Giovedì Santo. |
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FESTE
E TRADIZIONI |
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La
"festa dei Giudei" E' un appuntamento da non perdere durante le Settimana Santa per
l'unicità nel suo genere in tutta Italia. Oscure ne sono le origini. Nei tre giorni della
settimana santa ( mercoledì, giovedì e venerdì) nelle strade del paese è un
susseguirsi di suoni e confusione, dovuti a centinaia di personaggi dal costume di un
colore rosso vivace chiamati "Giudei". Rappresentano la gioia esasperata dei
giudei o per meglio dire della soldataglia romana che accompagnava Cristo al
Calvario, dopo la sua condanna a morte. Il loro particolare abbigliamento li rende anonimi
e trasgressivi. Portano a tracolla una tromba per suonare o produrre, durante le
processioni, una incontenibile gazzarra con il suo suono stridulo e assordante. Imitano
il clangore e la gioia del popolo a cui Ponzio Pilato consegnò Gesù dopo il
sommario processo. I Giudei tentano ripetutamente di ritardare luscita dalla chiesa
delle vare, impedendone lavanzare. Lo stesso parroco è messo dura prova
nel portare avanti la processione.
Scrive il Prof. Salvatore Di Fazio:
« Questa manifestazione folkloristico-religiosa è l'ultimo momento deformato di un
antico dramma sacro, o mistero, le cui connotazioni dovevano essere in origine
devozionali, composte e allegoriche - come la tradizione orale attesta - le quali, in
seguito a eventi non chiaramente definibili, mutarono, subirono una sorta di profanazione
e di disarticolazione, divenedo una "festa" popolare mal tollerata dalla
chiesa.»
La festa dei Tre
Santi
Si svolge il 10 maggio di ogni anno
in onore dei Santi fratelli Alfio, Filadelfio e Cirino, martirizzati dal governatore
Leptile nel 312 d.C. La statua di uno dei tre protettori del paese viene portato in
processione fino alla chiesa basiliana ad essi dedicata, posta sul pianoro del Monte
Vecchio. Fanno spicco i cavalieri in corteo di scorta alla processione, i quali montano i
bellissimi cavalli Sanfratellani esibendosi in saggi di abilità equestre. Segue la
messa e un allegro pranzo prazo all'aria aperta, prima di riprendere la via del ritorno
per riaccompagnare la statua alla chiesa Madre.
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ITINERARI CONSIGLIATI |
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Il paese
e dintorni
Da vedere è una chiesa basiliana risalente al XII secolo, ubicata sull'altipiano
Monte Vecchio, alla periferia del paese. E' considerata monumento nazionale, in quanto
testimonianza delle prime forme di cristianesimo portate dai basiliani in Veldemone. Si
dice sia sorta sui ruderi di un tempio greco. La chiesa è dedicata ai santi martiri
Alfio, Filadelfio e Cirino, patroni della città, e di questi conservava nela cripta le
reliquie. L'interno a navata unica presenta un' abside centrale e due absidi minori
ai lati racchiuse nello spessore del muro perimetrale. Un tamburo ottagonale
centrale sostiene la cupola. Documenta l'uso di tecniche costruttive tipiche dalle
maestranze normanne.
Il santuario della madonna delle Grazie,
che sorge su un poggio all'ingresso del paese venne edificata nel XVII secolo ma
rimaneggiata in epoca baroca. Al cuo interno conserva il simulacro della Vergine cui è
dedicata.
Interessante tipologia a pianta centrale
barocca è la chiesa-battistero eretta in onore dell SS. Crocifisso. All'interno
sono conservate dipinti di grandi dimensioni, di scuola siciliana. All'esterno è ubicato
un crocifisso in pietra, datato 1666, che da nome alla chiesa.
Il Convento francescano di Santa Maria
Assunta è opera databile tra la fine idel Cinquecento e i primi anni venti del Seicento.
Mantenne il suo assetto fino al 1870, quando lo Stato unitario depauperò il complesso
monastico dei suoi averi la tolse alla cura dei frati minori. Divenuto arcipretura la
struttra fu rimaneggiata e resa irriconoscibile.
Nella chiesa sono presenti opere in legno come un prezioso ciborio intarsiato
originale e un bellissimo crocifisso di Frà Umile da Petralia, nonchè un gigantesco
dipinto d'epoca e due Madonne in marmo colorato e a grandezza naturale, di scuola
gaginesca. Degni della venerazione dei fedeli locali sono un Crocifisso cinquecentesco, di
autore ignoto, e l'urna d'argento con le reliquie di San Benedetto il Moro, primo santo
nero della Chiesa cattolica.
Belo ma trascurato è il chiostro a pianta quadrata. Al piano rialzato del convento trova
posto l'originaria "Biblioteca" con oltre 2000 volumi fra manoscritti e
opere di teologia, filosofia, agiografia e morale. |
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