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    COMUNI SICILIANI
 

Per saperne di più  

 
   
 
   Santo Stefano
   di Camastra
   
     

 

   

 

Centro (Comune di 21,88 Km2 con 5194 abitanti), 152 Km a Sud-Ovest del capoluogo, a 70 metri s.l.m. sulla costa tirrenica. Nel suo territorio sono presenti industrie dell'abbigliamento e dei materiali da costruzione. Caratteristica la sua produzione artigianale di ceramiche.
Il comune aderisce all'Ente Parco dei Nebrodi  e si fregia del titolo di Comune d'Europa.
   NOTIZIE STORICHE BENI CULTURALI

S. Stefano prende la propria denominazione dalla chiesa del monastero benedettino di S. Croce di Santo Stefano in Val Demone (santuario  sorto in periodo normanno,  meta di pellegrinaggi). Fino al 1682, data di una disastrosa frana, al nome di Santo Stefano si aggiunge quello "di Mistretta". L'appellativo "di Camastra" è stato assunto per onorare la memoria di Giuseppe Lanza, duca di Camastra,  fautore della ricostruzione del nuovo Centro.

Il primo nucleo del casale si forma come aggregazione di un gruppo di vassalli e di villani che dipendono dal Monastero di S. Stefano.
Per tutto il periodo in cui perdura nel suo stato giuridico di casale, è feudo ecclesiastico alle dipendenze dell'Abbazia della SS. Trinità di Mileto fino al 1454 ed alla dipendenze dell'Abbazia di S. Anastasia di Castelbuono dal 1454 al 1683.
Nel 1639 viene concesso il titolo di principe di S. Stefano di Mistretta ad Antonio Napoli, colpendo in tal modo il diritto di signoria dell'abazia di S. Anastasia.  Al titolo si aggiunge in particolar modo l'amministrazione dei beni del priorato di S. Anastasia, che prevede la possibilità di riscuotere le gabelle e l'acquisizione dell'esercizio dei diritti di baulia, catapania e dogana. 

Dal secolo XI, data della sua presunta edificazione, al secolo XVII il casale mantiene la denominazione di Santo Stefano di Mistretta, ad indicare uno stretto legame al più importante Centro di Mistretta. La denominazione perdura fino alla frana del 1682, dovuta agli ampi smottamenti di terra provocati da piogge torrenziali. 
Rovinato il vecchio paese, il nuovo Centro abitato sorge nel 1683 per volontà del Duca di Camastra, sotto la cui signoria si trova ad essere. Il principe Giuseppe Lanza, duca di Camastra, e la principessa donna Maria Gomez de Silvera chiedono al re la "licentia aedificandi", che viene concessa il 30 marzo del 1683, dando vita ad un nuovo abitato dal caratteristico impianto urbanistico, che si presenta come un quadrato con inserito un rombo.
Don Giuseppe Lanza da questo momento può fregiarsi anche del titolo di principe della Terra e Stato di S. Stefano di Mistretta.
Il Centro assume ufficialmente la denominazione di S. Stefano di Camastra a partire dal 1812, anno in cui in Sicilia viene promulgata la Costituzione e che segna l'inizio della storia dell'attuale Comune.

Duomo,
Chiesa S. Giovanni,
Chiesa e Convento di S.Antonio,
Chiesa del Calvario,
Chiesa del Collegio,
Chiesa del Rosario,
Chiesa del Calvario,
Chiesa del Collegio,
Chiesa del Rosario,
Chiesa Mercè,
Chiesa di S. Giovanni, 
Chiesa di S. Antonio
Chiesa del Letto Santo.

Museo Civico (etnoantropologico).

Museo della Ceramica Palazzo Trabia.

UOMINI ILLUSTRI
Mons. Giovanni Sergio (1766 - 1827)
Cristoforo Florena
(1809 - 1864),
Gaetano Armao
(1814 - 1880).
Filippo Florena, (1840/1915),
Arcangelo Florena
(1892 - 1971),
Nino Piscitello
(1926 - 1978),
Giuseppe Gerbino
(1925 - 1995).
   FESTE E TRADIZIONI


La processione del Venerdì Santo

Si svolge nel mese di Aprile, ed è una festa molto sentita dalla popolazione che si riversa per le vie del paese per seguire la processione religiosa. In questa occasione le Vare della Madonna, proveniente dalla Chiesa di S. Maria della Catena, e la Vara del Cristo Crocifisso, proveniente dalla Chiesa del Calvario,  si  incontrano presso la Chiesa di Sant’Antonio. E' uno spettacolo d'altri tempi vedere i balconi delle case, prospicienti le vie lungo le quali si svolge il percorso processionale, illuminati dalla fioca luce di lumini di cera.

Mostra Regionale delle Ceramiche

Si svolge  nel mese di Settembre. Santo stefano è infatti nominato per l'arte ceramica. E' infatti il maggiore centro produttivo di ceramiche della Sicilia occidentale, la cui tradizione risale al Quattrocento.  Le sue botteghe artigiane, il cui ruolo è determinante nello sviluppo del paese, vantano un ricchissimo repertorio di forme, figure e colori, che coesistono con i motivi tradizionali, facendo di Santo Stefano un punto di riferimento nell'arte della ceramica, che può benissimo essere paragonato ad altri Centri che contano scuole ben più famose.
Importante per la formazione di nuovi artisti è l'attività dell'Istituto d'Arte per la Ceramica, che annovera raccolte di creazioni ceramiche.
 

   ITINERARI CONSIGLIATI

Il paese e dintorni

puntino.gif (190 byte) Prospiciente sulla piazza principale di Santo Stefano è  la settecentesca Chiesa Madre. Il suo portale è ben più antico, provenendo dalla  vecchia Chiesa Madre (secolo XVI). Al suo interno possiamo ammirare la Madonna delle Grazie (1610), statua marmorea opera del Gagini e una serie di tele di Patania: Immacolata e i SS. Stefano Diacono, Rosalia e Michele, San Nicola Ulcera i prigionieri.

puntino.gif (190 byte) Da visitare è il Museo della ceramica, ubicato a Palazzo Trabia, che svolge anche il ruolo di centro polivalente per attività culturali. Il Palazzo è stato costruito alla fine secolo XVII dal Duca Giuseppe Lanza Barresi; al suo interno sono presenti pregevoli volte affrescate, e pavimentazioni in piastelle invetriate originali che colorano e decorano numerose stanze. Splendido anche il giardino Trabia, sul quale si affaccia lo storico Palazzo.

puntino.gif (190 byte) Per documentarsi sulla storia della ceramica di Santo Stefano è possibile visitare anche Palazzo Arnao, con i suoi fregi, con i pavimenti in mattoni stagnati e i disegni stilizzati. Il Palazzo è stato destinato a sede della Biblioteca comunale.

puntino.gif (190 byte) La Villa comunale è un'oasi di verde con la sua suggestiva cisterna. Ristrutturata di recente dall'arch. Antonino Marino si richiama alla cultura locale della ceramica.

puntino.gif (190 byte) A breve distanza dal paese sorge la chiesa del Letto Santo,   punto d'incontro di numerosi  fedeli che vi si recano  in pellegrinaggio. Faceva parte del monastero benedettino, anche se la struttura è stata rmaneggiata   in epoca barocca. All'interno è conservato un Crocifisso ligneo oggetto di culto delle popolazioni locali, ma anche di molti pellegrini, provenienti oltre che dalla provincia di Messina, anche da varie località dell'Italia. Testimonianze di fede ed ex voto sono conservate nella sagrestia. Dalla Chiesa si può godere godere di uno spettacolo paesaggistico delle ubertose  valli dominate dai Nebrodi e dalle vicine Madonie.

 

           

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