Lo sgombro delle macerie è posto in secondo ordine
rispetto alla stesura e alla realizzazione del piano baraccato, cosicché la
ricerca delle aree libere è rivolta all’esterno del nucleo urbano seguendo
le direttrici previste già dal piano Spadaro. D’altra parte il criterio di
scegliere bene i suoli e bene occuparli, tenendo conto delle condizioni
geomorfologiche e di un’economia di spesa generale, restringe la scelta a
due grosse aree, l’una a nord (Piano Giostra di 32 ettari) e l’altra a sud
(Piano Moselle di 85 ettari). Aree tutt’altro che economiche visto che sono
coltivate ad agrumeti, orti irrigui ed arborati, richiedenti perciò forti
spese d’indennizzo, tanto da rendere più conveniente l’indennità per
l’espropriazione definitiva rispetto alla temporanea. La scelta
dell’occupazione definitiva renderà inderogabile la decisione di operare in
futuro, con una rotazione dei suoli, la sbaraccamento sistematico a favore
dei nuclei fabbricati, servirà a considerare piani di sviluppo meno
provvisori, e nelle intenzioni permetterà, grazie all’ampliamento delle aree
fabbricabili, di frenare la speculazione dei privati.
In circa tre settimane, tra la metà di gennaio e i
primi giorni del mese successivo, i funzionari rilevano i terreni da
espropriare, redigono i piani per la sistemazione dei rioni baraccati, ne
studiano le tipologie abitative. Nel fare ciò tracciano le linee direttrici
della nuova città, predisponendo una rete razionale di strade di 12-18 metri
che facilitano il collegamento e ristabiliscono i rapporti commerciali. Si
gettano tre ponti in cemento armato e cinque in legno per l’attraversamento
dei torrenti. Si costruiscono cunette in calcestruzzo per lo smaltimento
delle acque piovane. Si riammaglia la conduttura interrotta dell’acqua
potabile e la si adegua nei limiti delle nuove esigenze. Ma non si
costruisce una rete di fognature, occorrendo lunghi studi preliminari e
temendo inconvenienti igienici conseguenti alle scosse telluriche che
ancora si manifestano.
La città è di nuovo viva. Il primo carico di legname
viene sbarcato il 31 gennaio 1909. A febbraio saranno 30 i vapori che
sottocarico, viaggianti e sottoscarico opereranno in favore delle zone
terremotate; a marzo saranno 39. Nel giugno 1911 si conteranno oltre centosessantatremila metri cubi di legname scaricato per costruire una città
tutta di legno.
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