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Una preziosa e rarissima statua dell’età ellenistica è stata pescata, nel marzo del 1998, da un pescatore di Mazara del Vallo, nel canale di Sicilia. Oltre ai pesci, calamari, nella rete di capitan Ciccio, finì anche una preziosissima statua del terzo secolo avanti Cristo, priva delle gambe, raffigurante un Satiro, una delle divinità al seguito di Dionisio. Dopo un paziente e difficile lavoro di restauro, durato tre anni, la statua è tornata a Mazara dove è stato allestito uno spazio espositivo nella navata dell’ex chiesa di Sant’Egidio. Dal 12 luglio 2003, per intervento dell'Assessorato ai Beni culturali della Regione Siciliana, l’opera restaurata può essere ammirata in esposizione a Mazara del Vallo, presso l’ex chiesa di S. Egidio, che è stata adattata a struttura museale. Insieme al Satiro, protetto da una
teca di vetro, ci sono una serie di antichi e preziosi reperti che il mare,
nel corso degli anni, ha restituito. Di questo Satiro è facile ricostruire
l’aspetto, in quanto rientra in un’iconografia già nota: sul braccio
sinistro doveva avere la pelle di una pantera e nella mano corrispondente
una coppa rovesciata. Nell’altra mano teneva il tirso, un bastone di vite
con un groviglio di edera a forma di pigna, sormontato dalle insegne
sacerdotali. Nel museo archeologico di Napoli, infatti, è possibile ammirare,
in un cammeo di età augustea, l’immagine della statua del Satiro pescato
negli abissi. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- BEEHIVE: Sicilia l'isola del tesoro - Una nuova rivista in edicola
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