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  La casa del Biviere    
     
Testo di Rosa Maria Manuli    

 
 

Riserva Orientata del Biviere di Gela
 

Alessandro451 - 20 Marzo 2008
 
 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Donna Maria Carla Borghese tuttavia non si arrende e guardando l’antico molo del porto lacustre bonificato,  instaura un dialogo con quelle pietre che le parlano dell’antico lago del Biviere.  Di fronte al molo è il grande “casone”, che i principi borghese hanno scelto di abitare. Un tempo era la centrale della pesca, che veniva praticata con un ancestrale sistema fenicio, ripreso successivamente dagli Arabi e affine a quello delle tonnare. I pesci e l’acqua venivano convogliati, attraverso condotti scavati nella roccia tufacea, nelle “camere della morte”, sorta di fosse provviste di un graticcio in canne su cui giungevano i pesci, che rimanevano in superficie, giacché  l’acqua veniva lasciata defluire. Il pescato, conservato in vasche, veniva in tal modo inviato ai mercati vicini.

Gli antichi moli, costruiti con grossi blocchi di pietra bianca estratti dalle cave di tufo circostanti, furono i primi ad essere recuperati per accogliere una ricca collezione di succulente, acquistate nei vivai  del circondario. Tra le numerose varietà vale citare l’Opuntia Santa Rita, una cactacea che ha la particolarità di fiorire il 26 maggio, ricorrenza di Santa Rita da Cascia, e una piccola, rara Agave Regina Victoria. Poi è stata la volta di quattro Phoenix canariensis,di alcune Yucche elephantipes, chiamate in tal modo per la somiglianza del tronco con le zampe del pachiderma, della Xantorrea arborea dalle foglie lunghe e sottili,del Dasylirion che ogni dieci anni produce una spettacolare infiorescenza rosso cupo.

Lungo il piano d’ingresso alla casa, dove prospetta la facciata principale, di un delicato colore albicocca, trovano posto, in cinque spazi rettangolari coperti di ciottoli bianchi e addossati alle pareti, cinque Cactus di specie diversa. Uno splendido esemplare di Euphorbia canariensis è invece collocato in un angolo del terrazzo, inclinato sopra un’elegante panchina del Settecento. Completano il piano d’ingresso quattro Citrus paradisi ovvero pompelmi di una varietà dalla polpa giallo oro.

 

 
 
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