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  Sciascia scrittore
 
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  Leonardo Sciascia:
  vita e opere
   
     
Testo di Ernesto di Nunzio    

 
 
Libro aperto con le parole di Sciascia a Racalmuto (AG)


 

Davide Mauro - 5 Giugno 2005
 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Leonardo Sciascia nacque a Racalmuto, piccolo paese dell’entroterra siciliano, tra Agrigento e Caltanissetta, l’8 gennaio 1921. Figlio di Pasquale e di Genoveffa Martorelli, era il primogenito di tre figli: il fratello Giuseppe nasceva nel 1923, la sorella Anna nel 1926.

Sciascia amava parlare dei primi anni della sua infanzia trascorsi accanto al nonno paterno Leonardo, descritto come “un gran lombardo alla Vittorini dagli occhi azzurri, un settentrionale (come io non ero)”. Il padre era un impiegato della zolfara come il nonno il quale lavorava lì sin dall’età dei nove anni, iniziando da caruso per arrivare a ricoprire il ruolo di amministratore; il nonno materno aveva, invece, una piccola fabbrica artigianale di tegole e mattoni.

A sei anni il piccolo Leonardo inizia a frequentare la scuola con i figli dei contadini e degli zolfatari : lui, figlio di un impiegato, andava vestito in maniera diversa dai suoi compagni di classe, portando, ad esempio, le scarpe perfino d’estate. Amava la lingua italiana e svolgere temi, ma la storia era la sua vera passione e prediligeva la figura di Napoleone. La scuola fu il primo luogo d’incontro con la scrittura.

Sciascia avrebbe parlato in seguito di una passione quasi feticistica verso gli oggetti strumentali alla scrittura: carta, tamponi, inchiostro, pennini, matite, quaderni, nonché della magia insita nell’atto dello scrivere, della possibilità magica, vale a dire, di fermare il pensiero, di far consistere le cose nella scrittura.

Dopo le scuole elementari, fu apprendista nella sartoria di Luigi Casuccio e Salvatore Acquista; intraprese dopo gli studi superiori frequentando l’istituto magistrale di Caltanissetta. Il giovane Leonardo avrebbe voluto, però, fare il falegname, ma comunque, negli anni dell’adolescenza, si dedicò più che al taglio e al cucito, alla lettura: già dall’età di otto anni si era manifestata in lui la fame insaziabile di libri, relativamente ai volumi disponibili a Racalmuto, un centinaio di testi tra i quali I miserabili, i libelli del Courier, I promessi sposi, Il fu Mattia Pascal, Il rosso e il nero di Stendhal, Il paradosso sull’attore comico di Diderot, i romanzi di William GaIt, le Memorie di Casanova.

A quattordici anni si trasferì a Caltanissetta con la famiglia e si iscrisse all’istituto Magistrale “IX Maggio” dove insegnava Vitaliano Brancati che fu un modello per lui giovane studente: lo scrittore catanese non fu nemmeno un suo insegnante, ma Sciascia era un assiduo lettore di “Omnibus”, dove venivano pubblicati gli articoli di Brancati.

 

 
 
   

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