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  Pasqua in Sicilia
 
I riti pasquali del sabato Santo
  e della Domenica di Resurrezione.
 

Per saperne di più  

 
   
 
  La Settimana Santa
  in Sicilia
   
     
Testo di Ernesto di Nunzio    

     
 

Aidone, la "giunta" di Pasqua: "Santone"


 

Morgantia07 - 10 Febbraio 2008

 

 
 


 
da Wikimedia Commons
   

Nella notte di Sabato Santo la gente di Ferla si chiede «Cu sa 'unn'è, mortu è;...cu sa unn'è...» cioè «Chissà dove è, è morto, ma dov’è…»? E’ la meraviglia di scoprire un sepolcro senza il suo feretro. Le processioni rappresentano la Madonna velata per lutto che insieme ai fedeli ricerca suo Figlio, e quest'ultimo, che risorto si cela nella chiesa dei Cappuccini. La Madonna potrà vedere e riabbracciare il Figlio Santo solo a mezzogiorno della domenica di resurrezione, nello "scontru", durante il quale i due cortei si riuniscono nell'esultanza della folla. E’ questa una scena che si ripete in più parti della Sicilia: a Melilli, per esempio, posti i due fercoli ai due angoli opposti della piazza principale, Madre e Figlio si scorgeranno solo ad un segnale convenuto, e "danzeranno" gioiosamente fra la gente.

Ad Aidone sono i giganti (nella foto), quelli che i paesani chiamano i "Santuna", i protagonisti delle celebrazioni del giorno di Pasqua. Queste dodici enormi statue, raffiguranti gli apostoli a partire già dall’età spagnola, sin dalle nove del mattino girano per le strade del paese: annunciano la buona novella del Cristo risorto, bussando alle porte delle case, ringraziati dalla gente con dolci e vino. In piazza un cantore racconta alla folla assiepata gli avvenimenti, che tutti possono osservare svolgersi dinanzi agli occhi. Dalla chiesa di Santa Maria, la Madonna velata di nero giunge, portata a spalla dai babbalucchi incappucciati. L’accompagnano le statue degli apostoli Giovanni e Simone. La banda interrompe le sue note, la gente trattiene il respiro. San Pietro percorre da un lato all’altro l’intera piazza, alla ricerca di Cristo scomparso dal sepolcro. Fin quando Gesù Risorto non raggiunge la piazza affollata. La moltitudine della gente occulta la vista delle statue. E’ San Giovanni che scorge Cristo e corre da San Pietro ed inchinandosi annuncia: Cristo è risorto! La folla esulta. I Santoni raggiungono Maria che attende al centro della piazza. Sono le dodici in punto della Domenica di Pasqua: il Figlio incontra Madre che abbandona il suo velo.

L’umanità è ormai redenta. Come sempre, con il ripetersi del rito, in Sicilia è tornata a splendere la primavera, la terra ostenta la sua fertilità e il suo popolo torna a gioire. Dopo una lunga quaresima terminata con una straziante settimana di passione, il rito si è compiuto e il mito si è celebrato.

 

 
 
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