Morgantia07 - 10 febbraio 2008 |
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Successivamente, a partire dal II secolo dopo Cristo, la celebrazione cristiana della Pasqua integra e quasi si contrappone a quella ebraica diventando la più solenne fra le feste cristiane e regolando tra l’altro, buona parte dell’anno liturgico. Così, il lungo periodo che inizia con la Quaresima e finisce con la resurrezione di Cristo ci fa ancora ricordare quella concezione preclassica che è soprattutto l’avvicendamento vita-morte per nulla superata dall’incalzare degli anni. Sembra inoltre evidente, come la Chiesa intese continuare l’omonima solennità giudaica imprimendole però un certo significato autonomo. Non mancano però i contrasti, in Oriente probabilmente dovuto ad una falsa etimologia della parola, attribuita alla derivazione greca che tradotta significa patire. Ne consegue una interpretazione pessimistica della Pasqua, tanto che ancora oggi in Grecia si vuole chiamare il Venerdì Santo: Pasqua della crocifissione. In Occidente invece, è diverso; piace sottolineare come il concetto dominante di Pasqua sia il primo, sicuramente più bello e più ottimista rispetto a quello orientale; infatti nel 325 d.C., il concilio di Nicea decise, nel pieno rispetto della tradizione ebraica, di far cadere la Pasqua nella domenica che segue il primo plenilunio di primavera. Le feste pasquali vere e proprie, raggiungono il loro culmine con l’arrivo della Settimana Santa la quale si porta dietro un numero abbastanza elevato di celebrazioni più o meno religiose. In ogni caso il fatto però, non di poca importanza, resta quello che la Pasqua, rappresenta per il mondo intero la ricorrenza più importante, sia per il suo significato cristiano legato al concetto della resurrezione di Cristo, sia per le accennate radici non propriamente cristiane che fanno di siffatta ricorrenza un curioso miscuglio fra religione e simbolismi, talvolta complicati per una profonda e corretta interpretazione; per non parlare infine della lungaggine relativa a tutto il periodo di preparazione alla Settimana Santa più propriamente identificato con il termine di “Quaresima”. All’indomani dell’ultimo giorno di carnevale, inizia con il mercoledì delle Ceneri il lungo periodo quaresimale che ha praticamente termine alla mezzanotte di Sabato Santo. Pasqua e Carnevale risultano strettamente legate fra di loro, oltre che separate sempre dallo stesso numero di giorni, il carnevale lo si stabilisce infatti mediante il calcolo a ritroso a partire dalla prima luna piena di primavera. >>>
Testo e foto compaiono sul
libro di Giovanni Cammareri, La Settimana Santa nel trapanese . Passato e
presente, 1988, Coppola editore (per gentile concessione dell'editore).
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