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Influenze anglosassoni pervadono dunque il giardino: varietà di specie, effetti cromatici, esplosione selvaggia della natura (elementi oggi non del tutto percepibili) e un delizioso cimitero per cani. Agata Giovanna aveva appreso dagli inglesi un grande amore nei confronti delle piante. L’interesse per la botanica, il gusto per la ricerca, per la sperimentazione, e per l’esplorazione sono caratteristiche della cultura oltremanica che vengono perfettamente assimilate. La Palermo in cui era nata e vissuta fino al definitivo trasferimento a Capo d’Orlando, era una “colonia inglese”, un immenso giardino nato da illustri famiglie come i Whitaker. La baronessa non si è mai allontanata dalla Sicilia, né da Capo d’Orlando. Scriveva: “La mia compagnia sono stati i fiori, la cucina, poi sono stata sempre ritirata in casa perché timida, non ho viaggiato”. Per i fratelli Piccolo il viaggio non è una dimensione fisica, ma psichica. Così, “esplorando” tra le pagine di un catalogo proveniente dagli Usa, Agata Giovanna commissiona i semi di una rara pianta: la Puya Berteroniana Mez. È la Puya il simbolo di Villa Piccolo, una novità per la prima volta apparsa, coltivata e fiorita in Italia, in questa “oasi di luce”, come viene definita la Villa della Piana da Tomasi di Lampedusa.
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