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Archeologia in Sicilia
A partire dall'età del Bronzo
i ritrovamenti
testimoniano
l'espansione micenea
nel
Mediterraneo occidentale
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Le rotte commerciali egee |
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Testo di Roberta Irrera |
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Una reale comprensione della realtà siciliana non può
prescindere da una specifica conoscenza delle molteplici culture che si sono
avvicendate nell'isola sin dal II millennio a.C., lasciando tracce nelle
connotazioni etniche, politiche, linguistiche e religiose della popolazione.
Mentre però per l'età storica è facilmente ricostruibile un quadro organico
dell'avvicendarsi di genti di varia provenienza, diventa molto più labile e
difficoltoso tracciare un disegno coerente per le frequentazioni precedenti
la colonizzazione greca, la cui memoria è affidata alla "sola" cultura
materiale. Parlare della preistoria siciliana, dunque, e, nello specifico,
degli apporti culturali delle frequentazioni egee soprattutto nell'Età del
Bronzo Recente (seconda metà del II millennio), implica un confronto diretto
con manufatti di varia tipologia rinvenuti prevalentemente, ma non solo,
lungo le coste delle isole Eolie, dell'agrigentino e nella valle del
Platani.
Una preventiva distinzione va fatta intanto a livello
terminologico: è errato pensare ai contatti con il mondo egeo, in special
modo miceneo, nei termini di una colonizzazione di stanziamento. Non
esistono sul territorio isolano testimonianze di insediamenti stabili, di
abitati o di necropoli di fondazione e di cultura esclusivamente micenea,
proprio perché l'interesse prevalente di queste genti era commerciale. In
particolare i micenei necessitavano di contatti con l'esterno che
sopperissero alla povertà di materie prime e agli evidenti limiti fisici del
loro entroterra, ostile e inaccessibile. Soprattutto nell'ultima fase
dell'età del Bronzo, infatti, i nuclei di cultura micenea identificati in
Sicilia non vanno oltre piccole enclave di residenti di origine egea legati
a attività artigiane, quali bronzisti, ceramisti e artisti in genere.
Uno studio sistematico delle insistenze egee sul
territorio isolano, inoltre, diventa difficoltoso anche perché i punti
scelti come approdo dai micenei corrisposero, in età storica, a
localizzazioni strategiche di empori greci che cancellarono le eventuali
evidenze territoriali egee preesistenti.
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