Il comprensorio di Mistretta, sotto il profilo demo-etno-antropologico, si
presenta come denso e articolato palinsesto territoriale in cui sono ancora
leggibili, seppure stratificati, tutti i segni che gli uomini hanno
storicamente quivi impresso con le svariate forme di cultura da essi
elaborate. Il territorio mistrettese costituisce infatti uno degli areali
più interessanti della provincia di Messina e dell’intera Sicilia in ordine
alla esistenza e persistenza di manufatti, di sistemi di organizzazione del
lavoro, di strutture produttive, di forme e di eventi cerimoniali e rituali
legati alla cultura tradizionale e popolare. La sua storica connotazione di
luogo di esercizio di attività basate sullo sfruttamento delle risorse
agro-pastorali e silvo-pastorali lo rende inoltre area privilegiata per
rappresentare in vitro l’articolata realtà agro-pastorale e contadina
isolana.
Al
fine di dare concreto avvio alla istituzione del “Museo Regionale delle
Tradizioni Silvo-pastorali”, previsto da una legge regionale del 1991
l’Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della P.I. della Regione
Sicilia ha finanziato l’apertura del Museo; per il funzionamento di tale
istituzione è stata stipulata una convenzione tra Assessorato, Comune di
Mistretta ed Ente Parco dei Nebrodi. Naturalmente
il Museo delle Tradizioni Silvo-pastorali, pur intendendo
documentare, nella sua dichiarata specificità, le forme di cultura
tradizionale organizzate secondo un’ottica museografica che privilegi gli
aspetti connessi alla cultura materiale, alle attività produttive e
artigianali, nonché alle forme del lavoro proprie del mondo agro-pastorale e
contadino, perseguirà
tali finalità senza perdere di vista le naturali connessioni tra l’ambito
della cultura materiale e il più generale contesto sociale di cui tale
cultura rappresenta solo un aspetto, sia pure uno dei più rilevanti. Per un
verso dunque saranno
documentate forme della cultura tradizionale non
strettamente pertinenti l’ambito silvo-pastorale; per altro verso
sarà dato adeguato
risalto anche all’approfondimento dei contesti di fruizione di forme della
cultura tradizionale maggiormente radicate in ambito paesano: il territorio
mistrettese sarà
così visto come una griglia virtuale attraverso la quale condurre scandagli
nello spazio, nel tempo e nella struttura sociale che valgano a rischiarare
momenti e nodi pregnanti della storia dei Nebrodi e dell’intera Isola
tout court .
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