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    La Provincia
   di Messina

 
 
    LE ISOLE
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  Tratto da: "La provincia di Messina e le sue perle"
Helios editore,Messina per 1996/AAPT della provincia di Messina
Testo di Enrico Pispisa
 
 
 

 

Lo stabilimento termale di S. Calogero, situato sulla costa ovest, ha origini antichissime e si avvale di acque che sgorgano alla temperatura di 60 gradi.

Salina, ricca di verde e di fitte coltivazioni, ha i rilievi più elevati dell'arcipelago, i monti Fossa delle Felci (962 m.) e dei Porri (m. 859), che sono affiancati. E provvista di acqua dolce che ha dato impulso ad una rigogliosa agricoltura, con viti (da cui si trae la Malvasia, prodotta anche a Lipari) frutta, capperi, fichi d'India. Presso Punta Lingua si trova un piccolo lago d'acqua salmastra un tempo adibito a salina, da cui deriva il nome dell'isola.

 

A cura della Regione Siciliana è stata istituita la Riserva naturale dei monti dei Porri e di Fossa delle Felci, che ha contribuito al mantenimento di un equilibrio biologico che fa dell'isola un’ambita meta di turismo senza che siano stati deturpati i valori ambientali e naturali. Di notevole interesse è lo spettacolo che si può ammirare a circa 200 m. dalla spiaggia di Rinella, dove emissioni solforose dal fondo marino fanno affiorare sulla superficie del mare grandi bolle, dette "sconcassi", che talvolta uccidono i pesci e sono facilmente visibili a mare calmo. La casetta di Pollara, utilizzata da Troisi per il film Il postino", tratto dal romanzo di Skármeta, è diventata frequentata meta di molti turisti.

 

Vulcano è l'isola più vicina alla Sicilia ed è divisa da Lipari da uno stretto braccio di mare (km 1,6) detto Bocche di Vulcano. Considerata nell'antichità la sede di Efesto, dio del fuoco, presenta uno stupendo contrasto tra la natura brulla delle sue rocce e l'azzurro intenso del mare. Il Porto di Levante e quello di Ponente, delimitati dalla penisola di Vulcanello (124 m.), costituiscono due splendide e contrastanti spiagge, l'una molto colorata, l'altra nera per la sabbia vulcanica. Caratterizzata da fumarole e sorgenti termali, l'isola si presenta come un altopiano, su cui svettano il Monte Aria (m. 499) e il cratere (Fossa Grande, 386 m.), la cui perfetta forma conica è stata alterata dall'ultima eruzione del 1890.


Alicudi è l'isola più occidentale dell'arcipelago. La vetta più alta è quella della Montagnola (m. 675), un vulcano spento. Allo scabro versante occidentale, corrisponde ad oriente una natura più adatta alle coltivazioni ed agli insediamenti. L’isola offre una sequenza straordinaria di scorci paesaggistici caratterizzati da spiagge, sciare, grotte e un mare incontaminato ricco di pesci e aragoste.

Filicudi, di forma ovale, è circondata da scogli, tra cui si distingue la Canna, un obelisco naturale alto 85 m. La grotta del Bue Marino presenta fantasmagoriche rifrazioni di luce.

Stromboli è formata da un cono vulcanico (Serra Vancura) di 926 m. in continua attività, che riversa le colate laviche lungo la costa di nord-ovest, detta Sciara del Fuoco. Le altre zone sono abitate e coperte di vigneti, oliveti e capperi. A nord-est alla distanza di km 1,6 si staglia l'isolotto di Strombolicchio, alto 43 m.

 

         Panarea, circondata da isole e isolotti, tra cui si distingue Basiluzzo, presenta un perimetro costiero frastagliato dì notevole suggestione. Caratterizzata da una natura ancora incontaminata e da una ricca e rara fauna offre la possibilità di molteplici escursioni, tra cui si segnala quella alla Conca di Calcara.

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