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  Archeologia in Sicilia
 
Raccolti nei luoghi di culto locali
  e nei santuari panellenici
  esprimevano richieste e ringraziamenti
  dei greci sparsi nel mondo.
 

Per saperne di più  

 
   
 
  Ex voto testimonianza
  dell'antica fede
   
     
Testo di Roberta Irrera     

     
 

Testine femminili di ex voto greci in terracotta, da Selinunte (Sicilia). Museo archeologico regionale di Palermo
 

Foto di Giovanni Dall'Orto- 28 settembre 2006
 


 
da Wikimedia Commons
   

Accanto però ai prodotti di quest'attività legata alle manifestazioni sportive, senza dubbio più conosciute, ci preme rendere nota anche un'altra tipologia di reperti rinvenuti a Olimpia, sempre inquadrabili nell'ottica del prestigio che un dono offerto in un luogo frequentato dalla "grecità internazionale" comportava per il dedicante.

 Si tratta di un gruppo di oggetti militari bronzei, esattamente parti di armature, che recano iscritti, con un formulario vario, dediche da parte di polis siciliane a Zeus Olimpio per ringraziarlo del favore propiziato in occasione di alcune vittorie militari ottenute. Dedicare a Zeus Olimpio l'insieme di scudo, elmo, gambale, ovvero le parti determinanti di un'armatura di un guerriero vinto, era una pratica già ravvisata da Pausania sin dall'età arcaica. In particolare due sole, almeno in rapporto alla documentazione rinvenuta, furono le città siciliane che poterono vantare il vanto di queste offerte: Messina e Siracusa.

 Per quanto riguarda gli ex voto siracusani, si tratta di due elmi bronzei, uno di tipo corinzio e l'altro etrusco. Esempi evidenti di come è possibile corroborare e integrare un dato storico ad uno archeologico, i due copricapi recano un'iscrizione di massimo significato storico: infatti l'offerta commemorava ed eternava sacralizzandola la famosa vittoria del tiranno siracusano Terone sugli Etruschi a Cuma nel 474 a.C.

 

 
 
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