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  Mario Luzi
 
Capita di rado di avere il privilegio
  di vivere momenti speciali
accanto
  ad un poeta come Luzi
 

Per saperne di più  

 
   
 
  Riflessioni e pensieri
  a casa di Mario
   
     
Testo di Teresa Lazzaro    

     

Viene a trovarlo una  vecchia amica, preoccupata del suo stato di salute e gli raccomanda di non fare “stravizi erotici”, le scale a piedi o di rincorrere l’autobus.  Quando Natalia va via mi racconta che  lo aveva  affettuosamente curato dodici anni addietro, quando, in piena estate, prese ad avere forti febbri virali. “Appena guarii andai in Cina con Sereni.” Mentre Mario lentamente si riprese, durante quel viaggio, Sereni si ammalò. Stupendo il  suo Taccuino  pubblicato da Scheiwiller in ricordo di questo viaggio cui parteciparono anche Malerba e Arbasino.

Mi regala l’edizione di “La Barca” in francese ed allora gli chiedo di Renard.  Ma come  per le altre persone di cui parliamo, la Guidacci,  Caproni,  Padre Turoldo, anche il critico francese è morto.  La sua  morte, una morte improvvisa e violenta su quell’aereo con cui questo scorso inverno viaggiava ogni settimana da Grenoble.   Il suo lavoro l’ha così tradotto Anna  Dolfi .

Nelle prime ore del pomeriggio mentre lui riposa in camera io leggo qualche giornale o scrivo qualche cartolina a comuni amici. Poi sistemo tanti libri per evitare crolli  di colonne dagli scaffali. Lo studio è pieno di manoscritti, dattiloscritti e lettere di poeti che chiedono il suo parere o una prefazione. Per fortuna domani è sabato e non verrà nessuno a disturbare e così per un giorno intero potrò godere la sua compagnia. Qualcuno che telefona, riconosce la mia voce ed allora non posso dire che il Maestro è impegnato.

Lui si alza dopo il riposo pomeridiano e dopo il caffè riprende il lavoro.

Trascrive un pezzetto e si ferma. Rilegge il manoscritto. Si accerta di aver copiato bene il testo. Poi riprende il tintinnio delle battute degli indici. Un rigo e a capo. Pausa di lettura e di riflessione. Certo è difficile sapere per chi non lo conosce bene che lui ha bisogno di stare con i suoi fonemi , con i suoi suoni per mettere ordine nel magma della vita.  Sono felice di stare seduta sulla sua poltrona di vimini e di scrivere questi appunti con la sua matita lumograpgh 100 EE.  A casa tengo religiosamente conservata la penna che lui ha usato per scrivere alcune cose.  Lui sa che quando vengo a trovarlo mi devo godere ogni minuto.

 

 
 
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