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  Messina
 
Un progetto di valorizzazione
  e sviluppo del territorio esistente.
 

Per saperne di più  

 
   
 
  Messina, polo di
  accentramento culturale
   
     
Testo di Sergio Bertolami     

     

Le potenzialità delle risorse esistenti.

La “riscoperta” di un viaggio a Messina porterebbe alla conoscenza di una città, che molto avrebbe da offrire, se si impegnasse ad uscire dal provincialismo in cui è caduta, per allacciarsi alle proprie tradizioni storiche e al proprio futuro di città europea, ritrovare lo spirito dei nostri padri che amavano la sfida del confronto. Vale citare la costruzione dei cimitero monumentale all’indomani delle guerre risorgimentali, quando le casse del Comune erano a secco, per porre l’attenzione sull’adesione spirituale della città all’Unità d’Italia.

In coloro che giungono a Messina dovrebbe essere suscitata l’idea che questa è una città ricca di storia e tradizioni, che, nonostante sia stata spazzata via dai terremoto all’inizio del secolo, conserva frammenti, salvaguardati dall’incuria degli uomini e dai tempo. Una città che ha ripetutamente mostrato una operosità ed una capacità a ricostruirsi, fisicamente e moralmente, nonostante abbia subito costantemente una sorte avversa.

A Messina esistono, disseminate e non valorizzate, testimonianze in gran parte sconosciute, come ad esempio la necropoli di San Placido, uno dei tanti ritrovamenti archeologici dell’antica Messana di epoca romana.

Molti reperti della città distrutta, oggi conservati nella spianata dei Greci, non potranno trovare spazio neppure nel nuovo Museo Regionale, che la città attende da oltre dieci anni e che dovrà essere necessariamente completato in tempi brevi. In realtà manca un edificio adeguato a concentrare queste raccolte. Molta della documentazione privata, che potrebbe arricchire i contenuti di un “Museo della città”, si sta disperdendo, e per fatti contingenti il Comune non è in grado di avviare un’azione di acquisizione ditali archivi, sollecitando lasciti o adoperandosi nel loro acquisto.

Non sono valorizzati, pur avendo enormi potenzialità culturali, né l’Archivio Storico del Comune, né la Biblioteca Tommaso Cannizzaro, che conservano fra gli altri i fondi archivistici di La Corte Cailler e Cannizzaro ed oltre 45.000 volumi.

Da anni si discute a Messina per la realizzazione di un “Museo della città, che raccolga i reperti fisici della proprie vicende trascorse.

 

 
 
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