Chi volesse seguire le sorti dei Nebrodi in seguito alle lotte di potere
susseguite alla morte di Federico, nel 1250, ritroverebbe la storia
dell’intera Isola: un avvicendarsi al potere di baroni locali o forestieri
imposti dal volere reale, insediati per successione naturale o in seguito a
lungimiranti matrimoni. Assunzioni di potere il più delle volte derivate da
lotte e rivalità tra famiglie, intrighi sotterranei, nei casi migliori
acquisizioni per denaro. E’ una storia questa che si frammenta nelle singole
vicende locali, caratterizzate da territori e popolazioni ora sotto il
demanio regio ora baronale, sottoposti ad angherie e taglieggiamenti,
sfruttamento, ma in casi meno sfortunati ad indulgenti liberalità.
Una storia di città e paesi che vivono il proprio stato di sussistenza, che
in alcuni casi si espandono e si arricchiscono. Città e paesi messi in
relazione fra di loro dalle poche strade esistenti, mulattiere e "regie
trazzere". Popolani dediti all’agricoltura, ma anche artigiani esperti,
scalpellini e muratori, fabbri e maniscalchi, falegnami, sarti, sellai. Ed
inoltre un ceto medio borghese emergente. Un esempio della presenza di una
ricca classe borghese può essere Mistretta, la cosiddetta “città di pietra”
con riferimento ai conci murari dei suoi palazzi, ben distinti dalle povere
case di pietrame da spacco. Vi si elevano palazzi a due o tre piani, con
portali, balconi e finestre decorati, dalle forme barocche e neoclassiche,
testimonianza dell’elevato reddito dei residenti. Sono i palazzi della nuova
urbanizzazione, che si rafforza nel Sei-Settecento e si consolida
nell’Ottocento
Quando, a partire dal secolo XVIII, cessano le ragioni di pericolo lungo le
zone costiere e comincia progressivamente a scemare il predominio feudale
fino alla completa eversione del feudo, a partire dal 1812, prende a
manifestarsi un’inversione di tendenza. A scala urbana, dai quartieri più
arroccati, di origine medievale, le città si espandono nei luoghi più
accessibili e pianeggianti. E’ lo stesso fenomeno che si manifesta
progressivamente, anche a scala territoriale: nelle città arroccate sui
Nebrodi la popolazione inizia progressivamente a diradarsi, favorendo i
centri costieri, meglio serviti dalle strade carraie prima, gommate e
ferrate poi.
E’ il progresso giunto fino a noi, che ha permesso di conservare, in molti
casi intatto, un ricco patrimonio ambientale da valorizzare e testimonianze
storico-artistiche da recuperare.
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