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  Memoria storica
 
Nei territorio dei Nebrodi sarebbe
  possibile istituire una
nuova provincia
  con il cuore formato dalla sua
  fantastica foresta.
 

Per saperne di più  

 
   
 
  La memoria storica
  delle aree montane
   
     
Testo di Ernesto di Nunzio    

 
 
Teatro greco di Tindari, Patti (ME).

 

M1CH3L3 - 20 Agosto 2006

 



 
da Wikimedia Commons
 

L’illuminata politica economica adottata dagli emiri arabi, che allentarono la pressione fiscale divenuta pressante in epoca bizantina, favorì lo sviluppo delle aree dei Nebrodi, poiché gli impianti agricoli e della lavorazione del legno, ebbero una buona fioritura. Di conseguenza, in ogni contrada coltivabile, sorsero abitazioni, sparse nella campagna o accentrate in villaggi e masserie. Si sviluppò l’allevamento di bestiame, ma, purtroppo, anche un sistematico disboscamento per fornire di legno forte gli arsenali navali della costa. I Normanni non mancarono di fare altrettanto.

Questi uomini venuti dal Nord (ovvero Franchi e Lombardi), furono una sparuta minoranza, abile nelle armi e detentrice di conoscenze di coltivazione agraria. Per questo preferirono assimilare le preesistenze culturali e sfruttare le capacità della popolazione araba, greca e latina. E’ per volere del Gran Conte Ruggero che Patti, che secondo la tradizione era già un centro abitato da profughi provenienti dalla vicina Tindari, assurse a polo primario del territorio nebroideo. L’importanza della città è confermata dalla predilezione della nordica regina Adelaide vedova del Conte Ruggero, già reggente dello Stato alla sua morte, e madre di Ruggero II° nominato “Re di Sicilia". Fu a Patti che Adelaide volle trascorrere gli ultimi anni della propria vita ed essere sepolta nella sua Cattedrale nel 1118.

Una rilevante immigrazione di colonie lombarde, permise di popolare la Sicilia orientale e l’area dei Nebrodi. Un percorso politico-economico, seguito anche sotto la dominazione Sveva, da parte del carismatico Federico. Il controllo del territorio fu affidato ad una fitta rete di castelli con carattere di specifico presidio militare, edificati in località strategiche da fortificare o da rimunire e rafforzare. Basti citare i castelli di Brolo e Ficarra.

 

 
 
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