Artisti
siciliani: Nino Cordio
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Artisti siciliani
NINO
CORDIO |
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L'arte di Nino Cordio raccontata
da Andrea Camilleri
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Testo
di Andrea Camilleri - Opere di Nino Cordio
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Nino Cordio, Ricordo della sposa - 1968
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Nel 1972, a Milano, un amico mi disse daver
visitato il giorno avanti la mostra di un incisore, Cordio, "siciliano come te",
e di esserne rimasto molto impressionato. Aggiunse, di sfuggita, che la quasi totalità di
quei fogli esposti rappresentavano fiori. Gli artisti doggi che ancora osino
affrontare dei fiori credo si possano contare sulle dita di una mano, malgrado il loro
coraggio io però non li amo, non mi piace veder trasferire sui fogli il disfascimento del
mondo e le sue immagini. Però a quella mostra ci andai lo stesso, forse perché una volta
Leonardo Sciascia mi aveva confidato che verso gli artisti siciliani si sentiva
"alquanto mafioso", vale a dire che era dispostissimo a far loro da padrino o da
complice. |
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Entrai in quella galleria con lintenzione di un brevissimo
atto di presenza, tanto non ci conoscevo nessuno, e invece ci rimasi due ore, fino alla
chiusura. Me ne uscii "più confuso che persuaso", come si dice dalle mie parti.
Sgombro subito il campo da un possibile equivoco: non sono uno che ne capisce e quindi in
grado di spiegare razionalmente le sue preferenze; di fronte alla pittura o alla musica io
non so scegliere, vengo scelto. In quelle due ore più che scelto mi sentii prediletto, e
come tale accarezzato e coccolato fino a restarne commosso. La confusione nasceva da un
senso dindefinibile stupore che mi portavo appresso, uno stupore che confinava con
linquietudine. Non cera dubbio che in quella galleria ero venuto a contatto
non tanto con le incisioni, infatti potevano essere sia guardate sia lette, lette
metricamente perché guidate da un ritmo segreto, da una scansione nascosta. Ero inquieto
perché le regole di quella metrica mi erano sconosciute?
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La lettura di un breve scritto
di Guttuso a presentazione della mostra aumentò la mia perplessità. Guttuso, constatato
che Cordio aveva la straordinaria capacità di portare limmagine al "limite
della meraviglia", affermava che quei fogli stupendi non potevano "essere un
risultato soltanto tecnico". Ecco, era precisamente questo che minquietava: da
dove nasceva quella capacità di comunicare la meraviglia direttamente, senza filtri,
senza mediazioni? Tornato a Roma (allora Cordio vi abitava ancora) cercai e trovai un
pretesto per conoscerlo. Mi ricevette nel suo studio che confinava con la campagna e dopo
un poco, siccome è uomo di disarmata semplicità e di chiaro proporsi, prese a spiegarmi
il segreto del suo miracolo quotidiano, la fatica e la certosina pazienza che sono alla
base di quel miracolo. Conoscere un segreto spesso non basta a diradare un mistero
(scrivendo di Cordio, Sciascia affermava che nelle sue acqueforti "cè qualcosa
di misterioso, e di misteriosamente inventato") , stavo quindi per rivolgergli delle
domande quando non lo sentii più muoversi alle mie spalle. Ebbi limpressione che
fosse uscito dallo studio e mi voltai: stava in piedi, silenzioso, un suo foglio tenuto
con le due mani e lo guardava. Il suo occhio aperto, quasi spalancato, luceva di una
gioiosa e attonita meraviglia e subito mi resi conto che stava guardando al di là dei
suoi stessi colori, stava guardando qualcosa che quei colori gli avevano ricordato. Non mi
trattenni oltre. |
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Cachi
caduti 3 - 1989 |
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Biografia
Nino Cordio è nato a Santa Ninfa, in
provincia di Trapani, il 10 luglio 1937. Ha studiato allIstituto dArte
di Catania e allAccademia di Belle Arti di Roma. Successivamente ha frequentato
lAtelier di Friedländer a Parigi. Ha esposto i suoi lavori in numerose personali in
Italia, Europa e Americhe.
Lultima esposizione antologica "Incisioni 1957 - 1997",curata
dallIstituto Nazionale per la Grafica e dal Ministero per i Beni Culturali e
Ambientali, è stata allestita presso la Calcografia Nazionale, la Fondazione Orestiadi di
Gibellina e presso Le Ciminiere di Catania (mostra a cura di Paola Coccia Desogus).
Ha vissuto e lavorato tra Roma e Todi. Muore a Roma il 24 aprile 2000.
Per conoscere meglio la sua opera
rimandiamo direttamente al Sito
http://www.cordio.net |
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