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Nikater - 14
Maggio 2007
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da Wikimedia Commons
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Oggi di Pantalica rimane la famosa necropoli, la più grande del
bacino del Mediterraneo. E costituita da oltre cinquemila tombe a grotticelle
artificiali, scavate in profondi costoni rocciosi. Queste tombe possono suddividersi in
sei distinte zone (Nord e Nord Ovest, Cavetta, Sud e Sud Ovest, Filiporto) databili al
secondo (sec. XV-IX a.C.) e terzo periodo siculo (sec. IX-VII a.C.) rispetto ai quattro
nei quali si suole suddividere la tarda età del bronzo siciliana. |
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Scenografica è la necropoli
Nord, risalente al XIII-XII secolo a.C. Nelle celle sepolcrali sono stati rinvenuti molti
corredi funerari, i cui bronzi e soprattutto manufatti fittili, sono conservati nel museo
di Siracusa. |
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E quello che rimane di
una civiltà rupestre le cui condizioni di vita erano estremamente povere. Scarsi sono i
resti di epoca romana e greca. In documenti medioevali Pantalica assunse il nome di Pantargo
o Pantagra. Interessante è al contrario la fase bizantina, della quale sono
conservate numerose vestigia, che consistono in abitazioni, stratificate su minuscole
chiesette ed oratori (Crocefisso, S. Nicolicchio, S. Micidiario), che ancora oggi
presentano tracce di affreschi ed iscrizioni. I nuclei formati da abitazioni troglodite,
ovvero grandi stanze scavate nella roccia, costituiscono tre quartieri inseriti nelle
necropoli Nord, Sud e di Filiporto. |
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La dominazione araba segnerà
la fine della civiltà di Pantalica, che verrà ricordata esclusivamente per la sua
necropoli. |
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Tombe a grotticelle artificiali della Necropoli sud. |
Altre tombe che si possono visitare lungo
il percorso della
Necropoli Nord. |
Necropoli Nord, sul pendio prospiciente
la vallata del fiume
Calcinara. |
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Chiesa rupestre del periodo bizantino, ricavata in una delle grotte della
sella di Filiporto.
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Identificata da
Fazello con lantica Erbesso.
Le notizie sulla città
di Erbesso ci pervengono dal Codice Arabo dellanno 885 di Maometto, elaborato in
occasione della numerazione delle "anime" del Regno di Sicilia.
Erbesso in questa data
contava 4441 anime fra Cristiani e Musulmani. Era dunque una città popolata, che tuttavia
a causa di terremoti e di carestie, decadrà tanto che i suoi abitanti saranno costretti
ad abbandonare le proprie abitazioni, e a rifugiarsi nella vicino Sortino. |
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