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Il
comune di Francavilla di Sicilia e la Valle
dell'Alcantara visti da Motta Camastra,
provincia di Messina |
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da Wikimedia Commons
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Nei locali di quello che era il refettorio del Convento e in
quelli destinati ai servizi dei frati, è stato allestito un piccolo Museo
etno-antropologico. La raccolta e la sistemazione degli oggetti di arte sacra cappuccina e
di uso quotidiano è stata effettuata da giovani volontari, per valere di Padre
Concetto, allo scopo di valorizzare e preservare le testimonianze della civiltà
contadina. Dal Refettorio si accede ai locali destinati allattività dei frati. La
cucina in muratura del secolo scorso, con sportelli che coprivano il focolaio dove veniva
fatta bruciare la legna e con sportello che metteva in comunicazione, tramite una
puleggia, con un pozzo dal quale si entrava lacqua. Mensole sulle quali poggiano i
più svariati utensili: zucche, destinate a conservare i semi raccolti dai frati
artigiani. Fiaschi, damigiane, orciuoli, otri destinati alla raccolta del mosto e
dellolio, antichi ferri con i quali si facevano le ostie in modo artigianale. |
Nella stanza atigua troviamo
un telaio in legno di noce dell'Ottocento con alcuni oggetti come il fuso, il mangano,
laspo testimoniano lattività di tessitura dei frati. |
Nella lavanderia i panni
raccolti in grosse ceste simili a culle venivano ammollati con il ramo e lavati con il
sapone preparato dagli stessi frati; gli attrezzi del frate Ciabattino destinati ad
aggiustare i sandali che servivano ai frati principalmente nel periodo invernale,
quando di uscio in uscio chiedevano la questua. |
Infine
la panetteria dove il frate sfarinava nella piccola macina di pietra lavica il grano
raccolto dalla questua; la farina veniva raccolta in sacchi di tela e di volta in volta
nella madia si intrideva la farina, si impastava e si lasciava lievitare, fino a farne
pane per i frati, cotto nell'antico forno a legna. Un cesto con un coperchio di pietra e
appeso al soffitto serviva per proteggere il pane dai topi. |
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Dall'alto in basso.
Una cella del Convento, nella quale si scorge il tipico infisso ligneo a bocca di forno,
è rappresentato un frate in preghiera. Sotto, la cucina in muratura del Convento con
attrezzature e utensili in rame e terraglia, con le quali i frati cucinieri preparavano un
pasto frugale per i confratelli. Sulla destra della foto si nota uno sportello in legno
che mette in comunicazione con un pozzo potabile. In basso, un particolare del pozzo. |
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Dall'alto
in basso.
Nel convento ogni frate svolgeva una sua funzione, oggi rappresentata da una serie di
modelli in grandezza naturale; in questo caso il frate lanino tesse le coperte
"frazzate" e le tonache dei frati.
Sotto, le voltine in calce della dispensa dei frati, realizzate con casseforni in
incannucciato. In basso, nella stanza dove è ubicato il forno, un cesto, "u
zubbulu" , chiuso da una grossa pietra è appeso al soffitto, per proteggere il pane
dai topi. |
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"Adottiamo un monumento"
Testo e immagini di questa pagina, e di quelle correlate, sono
tratti dalla Mostra allestita allIstituto Tecnico Commerciale Statale
"Salvatore Pugliatti" a Trappitello (Taormina), realizzata nellambito del
progetto "Adottiamo un monumento", inserito nei numerosi programmi educativi che
l'Istituto, sotto la guida della preside Carla Fortino, promuove per abituare gli allievi
a processi culturali diversi. Il progetto ha interessato gli allievi delle prime classi, i
quali saranno impegnati per due anni di studio in una serie di iniziative specifiche. I
monumenti che si è deciso di adottare, oltre al Convento dei Cappuccini di Francavilla di
Sicilia, sono le Naumachie e il Castello Saraceno di Taormina. L'attività degli studenti
è stata coordinata dalla professoressa M. Savastita Guta e condotta dai professori
referenti I. Accetta, M. Cacopardi, M. Crisafulli, D. Lucchesi, R. Manuli, G. Simone, G.
Zappalà.
Per informazioni: I.T.C. Salvatore Pugliatti
Segreteria e fax 094250254; e-mail Itc.pugliatti@dns.omnia.it
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