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Francavilla di Sicilia,
Chiesa di S. Maria delle Preci, Navata principale.
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Chiesa. "Le chiese nostre siano piccole, e povere, ma
devote, oneste, e mondissime, né vogliamo haverle grandi per potervi
predicare
" Unattenzione particolare merita questa Chiesa annessa al
convento. La sua struttura architettonica è relativamente semplice, poiché e costituita
da unantica navata che culmina nellabside semicircolare sia allinterno
che allesterno. La navata, sormontata da una volta a botte, si presenta ricca, pur
non risultando sovraccarica di decorazioni e di cornici, ed è ritmata da lesene
sormontate da archi. A metà della navata, sul lato sinistro, cè una cappella
appartenuta alla famiglia dei Ruffo, ivi sepolti. Sull'altare è presente una tela della
scuola di Antonello da Messina, raffigurante la Madonna Odigitria, attribuita ad Antonello
Saliba (1466 - 1535). |
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Sopra il titolo, la navata unica della chiesa dei Cappuccini: sullo
sfondo la "macchinetta" lignea con al centro la statua della Madonna.
Sotto da sinistra, il lavabo marmoreo della semplice sacrestia vecchia e, a fianco, la
sacrestia nuova di frate Mariano Tatì.
In basso da sinistra, l'altare della cappella Balsamo: la tela raffigurante la Madonna
Odigitria è della scuola di Antonello da Messina; ai lati della Madonna bacheche
contenenti reliquie di Santi.
A fianco e sotto, opere pittoriche e un crocefisso in cartapesta, conservati in un locale
attiguo alla navata: quasi un piccolo museo storico-artistico di arte conventuale. Tra i
quadri della pinacoteca, che appaiono in foto, il tondo raffigura il Beato Bernardo da
Corleone (1605-1667), che ispirò ad Alessandro Manzoni il personaggio di fra Cristoforo
nei Promessi Sposi. |
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Altare Maggiore.
Risalente al Seicento, fu realizzato in legno ad
imitazione del marmo, ad opera di Giuseppe Torrisi da Catania, che ha realizzato anche il
paliotto che orna l'altare. Un altro paliotto conservato nella Chiesa è in pelle di
vitello ed è stato riportato a nuovo da Patrizia Campanella; è di pregevole fattura e
rappresenta un fiore di acanto in oro zecchino e argento martellato, probabile opera
di Innocenzo Mangano, orafo fiorentino. |
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Tabernacolo. E' in legno di noce, lavorato nei più
minuti particolari: raffigura una architettura barocca ornata da capitelli corinzi. Sul
fronte, un pellicano che si squarcia il petto e SantAntonio di Padova che reca
il Bambino Gesù, vestito come un piccolo nobile del Seicento. |
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Sacrestia nuova. E il capolavoro di Fra Mariano
Tatì. E' architettonicamente perfetta, rifinita nei minimi particolari, intarsiata come
un ricamo, dove elementi floreali si intrecciano mirabilmente a figure animali.
Completata nel 1859, colpisce losservatore per il disegno perfetto, le tarsie
minutissime e la cura dei particolari. |
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"Adottiamo un monumento"
Testo e immagini di questa pagina, e di quelle correlate, sono
tratti dalla Mostra allestita allIstituto Tecnico Commerciale Statale
"Salvatore Pugliatti" a Trappitello (Taormina), realizzata nellambito del
progetto "Adottiamo un monumento", inserito nei numerosi programmi educativi che
l'Istituto, sotto la guida della preside Carla Fortino, promuove per abituare gli allievi
a processi culturali diversi. Il progetto ha interessato gli allievi delle prime classi, i
quali saranno impegnati per due anni di studio in una serie di iniziative specifiche. I
monumenti che si è deciso di adottare, oltre al Convento dei Cappuccini di Francavilla di
Sicilia, sono le Naumachie e il Castello Saraceno di Taormina. L'attività degli studenti
è stata coordinata dalla professoressa M. Savastita Guta e condotta dai professori
referenti I. Accetta, M. Cacopardi, M. Crisafulli, D. Lucchesi, R. Manuli, G. Simone, G.
Zappalà.
Per informazioni: I.T.C. Salvatore Pugliatti
Segreteria e fax 094250254; e-mail Itc.pugliatti@dns.omnia.it
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