La figura centrale è Gesù
Crocifisso, ai due lati ci sono i due ladroni , il ladrone alla sua
destra è colui che si è pentito dei suoi peccati, infatti ha lo sguardo
rivolto verso di Lui, come per chiedergli ala benedizione. L’altro
ladrone a sinistra ha lo sguardo girato dall’altro lato, come se lo
ignorasse.
Nella parte inferiore vi
sono rappresentate la figura di Maria, la madre che piange suo figlio,
accanto a se, la figura di Giovanni, con lo sguardo rivolto verso Gesù
Crocifisso; ed infine vi sono i soldati romani sui loro cavalli, che
nonostante Gesù stesse morendo sulla croce , continuano ad infierire con
le lance e la spugna imbevuta di aceto innalzata da un soldato per
inumidirgli le labbra.
Ai piedi della
Croce, non molto evidente, e la figura di un teschio, simbolo della
Crocifissione di Gesù sul Golgoda, che significa Teschio, ma è anche
simbolo di Adamo, quindi del peccato originale, mentre Gesù rappresenta
la liberazione dal peccato.
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I colori utilizzati in
questo dipinto sono molto chiari e luminosi, forse per far risaltare meglio
la crocifissione. Evidenti sono i colori: rosso, verde, rosa, visibili nei
personaggi che si trovano nella parte inferiore. Molto caratteristico è il
colore del cielo, quell’azzurro sbiadito con il mescolarsi di nuvole
bianche.
Sotto il dipinto della
crocifissione vi è piccola la figura di San Nicola di Bari, di fattura
settecentesca.
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Per saperne di più
Per approfondire quanto descritto in queste pagine
confronta: P. D'Agostino, Gallodoro un paese di antica
civiltà contadina del territorio di Taormina, Messina, Ed. Sfameni 1987). |